Tu devi sapere che il vivere nella nostra Volontà è un Dono che la nostra magnanimità vuol dare alle creature e con questo Dono la creatura si sentirà trasformata: da povero ricco, da debole forte, da ignorante dotto, da schiavo di vile passione, dolce e volontario prigioniero d’una Volontà tutta Santa che non lo terrà prigioniero, ma re di se stesso, dei domini divini e di tutte le cose create. Il gran Dono della nostra Volontà, dato come dono, cambierà la sorte infelice delle umane generazioni, menoché chi volontariamente vuol restare nella sua infelicità, molto più che questo Dono fu dato all’uomo nel principio della sua Creazione ed, ingrato, lo respinse col fare la sua volontà, sottraendosi dalla Nostra.Ora, chi si dispone a fare il nostro Volere prepara il posto, la decenza, la nobiltà dove poter mettere questo Dono sì grande ed infinito; le nostre conoscenze sul Fiat aiuteranno e prepareranno in modo sorprendente a ricevere questo Dono e, ciò che non hanno ottenuto fin oggi lo potranno ottenere domani.

mercoledì 9 maggio 2012

Comprendere il Divin Volere per entrarci e viverci


Noi sappiamo che non è tutto contenuto nella Bibbia e tutto quello che si può dire di Dio non è tutto contenuto nella Parola di Dio. La Parola di Dio unita alla Tradizione ed al magistero vivo della Chiesa fanno il fondamento sul quale si basa tutto il resto. Se dunque il teologo mons. Resta ha detto che leggendo questi scritti di Luisa non ha trovato niente che contraddica o sia contrario al fondamento (che è la Parola di Dio ed il magistero della Chiesa) vuol dire che possiamo procedere alla loro lettura ed alla meditazione. L’unico pericolo è che si potrebbero interpretare privatamente questi scritti, col pericolo di caderein una interpretazione errata, come è successo varie volte anche nei confronti del Santo Vangelo e della Sacra Scrittura. Bisogna perciò camminare come i ‘piccoli’ e lasciarsi guidare dalla interpretazione che ne dà la Chiesa ufficiale; ai ‘piccoli’ il Signore svela il significato di ogni parola; quante persone potranno un giorno dire: “Signore, conosco i 36 Volumi a memoria!” e Gesù risponderà: “Non ti conosco!” Constatando quante volte sono state interpretate male le parole di Gesù, è importante avere l’umiltà e la conoscenza della nostra piccolezza.
Ecco allora alcuni di questi passi. Spiegando a Luisa il ‘Padre nostro’ Gesù le dice che, quando Lui ha pregato il ‘Padre nostro’ ed ha detto: “venga il tuo Regno; sia fatta la tua Volontà come in Cielo così in terra”, il significato di queste sue parole era diverso da quello che a volte noi diamo. Gesù dice: “Quando Io per primo pregavo questa preghiera, era perché il Regno non era ancora venuto; perché se il Regno fosse già stato presente con la mia presenza di ‘Cristo Re dell’universo’, allora avrei detto: ‘Padre, Ti ringrazio perché il Regno è giunto con la mia venuta’; ed invece Io ho detto: ‘venga’”. Questo, perché il Regno si trova dove ci sono tutte le componenti: il re, i sudditi, il palazzo, la regina...
Era necessario quindi passasse qualche secolo. “Per questo ho istituito la Chiesa - dice Gesù – per preparare il mio Regno, giorno per giorno”, con i grandi Santi che hanno spianato ogni cosa, che hanno illustratosempre maggiormente questo suo desiderio. Ed in questo desiderio di Gesù vediamo chiaramente l’unione della quale
parlavamo prima: ‘Venga il tuo Regno; sia fatta la tua Volontà come in Cielo così in terra’; cioè, la Volontà di Dio deve diventare la nostra vita, si deve fare sulla terra come si fa in Cielo. Ma, come si fa la Volontà di Dio in Cielo? Non si fa, si vive! Gesù in un altro brano dice: “Ciò che l’acqua è per il pesce, così dovrebbe essere la Volontà di Dio per noi”. L’acqua per il pesce è tutto: è la sua abitazione, è il luogo dove si muove, è dove trova il cibo, è dove respira, è dove dorme... l’acqua è tutto per il pesce; così dovrebbe essere la Divina Volontà per noi.
Un altro esempio lo troviamo nel 17° capitolo di Giovanni quando Gesù, durante l’ultima cena, dice: “Padre, che essi siano una cosa sola con Me come Io sono con Te, affinché il mondo creda che Tu Mi hai mandato”. Il significato dato finora a queste parole è che Gesù desidera che tutto il mondo sia una sola famiglia, che siamo una sola famiglia nella Chiesa cattolica. Ma Gesù ha spiegato chiaramente che con queste parole Lui voleva dire che pregava il Padre perché le creature ritornassero a quella unione di prima (a quella unione che era nel progetto originale di Dio sull’umanità), cioè che diventassimo una sola cosa con Lui come Lui è con il Padre una sola cosa. Ma come sono uno Gesù e il Padre? Sono uno di Natura, Natura Divina, un solo Dio. Noi dobbiamo diventare uno nel desiderio, uno nell’operato, nella volontà, nella vita, nel palpito. Come in una bella famiglia tutti i figli fanno una sola cosa con quella famiglia; ad esempio ilpadre dice: “Ci alziamo per ...” e tutti continuano: “per andare a lavare i piatti”. Se facessero veramente così, si direbbe che quella famiglia ha una sola volontà: basta che uno inizi e, tutti gli altri finiscono la frase. Gesù ha detto che questa è l’unione che Lui desidera e che ora possiamo avere nuovamente con Lui, con Dio, come era per l’umanità prima del peccato originale.
Spiegheremo, con l’aiuto di Dio, come avviene tutto questo.
La parola chiave in questi scritti è : ‘Dono del Divin Volere’ o ‘della Divina Volontà’; la volontà gioca un ruolo indispensabile in tutti questi scritti.
La volontà è la cosa più importante in noi, come lo è in Dio. La Chiesa ha sempre messo in risalto l’importanza della volontà soprattutto nella valutazione morale degli atti umani: senza volontà, non c’è peccato (questo per quanto riguarda il Sacramento della Confessione).
Anche padre Pio chiedeva sempre ai suoi penitenti se vi avevano messo volontà o no nei peccati che accusavano, perché solo così si può capire se l’atto compiuto è meritevole
o peccaminoso. Un altro esempio: un bel pensiero avuto di notte, in sogno, non può essere meritevole, perché non implica la volontà della persona; come pure non si può valutare negativamente un pensiero cattivo avuto in sogno. Solo se mi sveglio allora la volontà si metterà in azione e darà valore positivo o negativo agli atti. La volontà è ciò che conta. E così è anche per Dio. Ma mentre la nostra volontà è limitata, in Dio la Volontà è infinita e onnipotente. Se Dio dicesse: “Voglio un bicchiere di acqua”, gli apparirebbe subito in mano, come quando ha detto: “Fiat lux”, e la luce fu. Ogni ‘FIAT’ di Dio è creativo, è un fatto; tutto quello che Dio vuole diventa una creazione, una realtà. Se io voglio un bicchiere di acqua e non mi appare qui, è semplicemente perché la mia volontà non è infinita, non è onnipotente.
Quando S. Giovanni nella Sacra Scrittura dice che Dio è Amore, dice una realtà, perché noi, contemplando tutto ciò che ci circonda possiamo constatare che Dio è Amore; tutto è opera di Dio, ed è opera che mi dice:
Ti amo’.
San Tommaso D’Aquino, riportando le cinque prove dell’esistenza di Dio ha parlato del ‘motore immobile’. Anche Gesù ripete questa verità parlando (negli Scritti di Luisa) della Sua Volontà, affermando che la Sua Volontà è il primo moto, il motore di tutto; tutto quanto esiste prende il moto dalla Divina Volontà. Gesù spiega questa verità dicendo: “La mia Volontà è la ruota che dà moto a tutte le altre rotelle, a tutte le altre cose che ho create”. Tutta la Creazione: le stelle, le piante, gli animali, sono come rotelle poggiate sulla ruota della mia Divina Volontà. La Volontà Divina, girando come una ruota, fa girare tutte le altre rotelle poggiate su di Lei. Con questo esempio molto semplice Gesù ha spiegato a Luisa questo concetto difficile: Dio è moto eterno e tutto ciò che Lui ha fatto (che è quindi poggiato su di Lui) si muove con Lui, prende moto da Lui. Perciò, col movimento della prima ruota che è Dio, le stelle scintillano, la pianta cresce e profuma, ilcane abbaia e salta: tutto prende movimento da questa grande ruota che è Dio.
Riferendoci ora all’uomo, vediamo come anche lui prende moto dalla prima ruota (da Dio), però, tra la ruota grande (Dio) e la rotella (uomo) si trova un altro meccanismo che è la nostra libera volontà, il nostro libero arbitrio, il dono che Dio ci ha dato perché fossimo simili a Lui, a sua immagine. E come Dio può fare ciò che vuole, liberamente, così anche noi possiamo agire liberamente, perché siamo creati a sua immagine e somiglianza. La rotellina della nostra libera volontà prende il movimento dalla grande ruota (sulla quale poggia:
Dio) e trasmette il movimento all’uomo, ma questo movimento può essere usato in modi diversi, per cose buone, neutre o cattive. Ad esempio: stando a casa mia e alzandomi il mattino alle ore 7, posso andare alla S. Messa delle 8, se non ho qualche impedimento, ma potrei invece fermarmi a guardare la televisione; con il movimento che Dio mi dà posso fare queste cose, ma qual’è la migliore delle due? Certamente l’andare a Messa! Esistono poi azioni di valore indifferente, come prendere una tazza di caffè od una tazza di thè (naturalmente, se so che il caffè mi fa male, devo scegliere il thè, perché Dio mi parla anche attraverso la mia salute). L’uomo prendendo il moto da Dio potrebbe anche compiere un atto brutto.
Ora, con il ‘Dono’ della Divina Volontà Dio sta offrendo a noi la possibilità di far sì che la nostra rotella e la sua diventino una sola cosa. La nostra volontà non potrà mai scomparire, distruggersi, fondersi, annientarsi, perché il giorno che succedesse questo non saremmo più uomini: fa parte della nostra natura avere una volontà umana. Gesù aveva una volontà umana, ma la sua volontà umana da sempre, fin dal suo concepimento nel seno di Maria SS., ha sempre ‘girato’ con il ‘giro’ della sua Divina Volontà. Anche la Madonna è grande perché fin dal primo istante del suo concepimento Lei ha sempre ‘girato’ con il moto eterno di Dio.
Gesù ha detto: “Cosa succederebbe se sentendo questo mio invito a entrare in unione con Me come era per Adamo ed Eva uno dicesse: ‘Io non potrò mai meritarlo, io non ne sarò mai degno; Gesù e la Madonna vivevano questa unione perché l’Uno è Dio per natura e l’Altra è Immacolata;
ed anche Adamo ed Eva, creati direttamente da Dio, erano pure loro immacolatissimi; come potrò io mai pensare di entrare in quella unione iniziale!...’ ?”. E Gesù dice a Luisa: “Per questo ho cercato per il mondo intero, ho cercato per secoli, fino al giorno in cui ho trovato l’anima più piccola! - sono molto importanti la piccolezza e l’umiltà - Ho cercato la più piccola (Luisa) e, trovandola, ho cominciato a prepararti per fare di te una copia di Me stesso”, cioè, un altro Gesù. Luisa doveva essere quello che noi non saremo mai: lei, per missione, doveva diventare la porta che avrebbe permesso anche a noi di entrare; lei doveva diventare l’anello dove noi saremmo stati agganciati; lei è la più vicina a noi, a questo riguardo; lei è come fosse l’originale fatto da Gesù e noi ne fossimo le copie. Le copie, anche se richiedono lavoro, confrontandole però con l’originale, sono sempre menodifficili da fare. Per questo Luisa ha una grande importanza per noi, perché lei è l’anello di congiunzione, lei è il nostro punto d’aggancio alla Divina Volontà.

1 commento:

  1. Care Paola e Sam, auguro ogni bene a questo Blog che avete aperto e a voi care sorelle che vi fate apostole del Divin Volere. Che Gesù e Maria Santissimi vi benedicano, vi seguano e vi proteggano sempre, insieme alla vostre famiglie.
    Con immenso affetto vi saluto.
    Sergio

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