D.
- Adriana, ci fai un canto sulla Divina Volontà!?...
(Sulla
melodia di ‘Grazie, diciamo a Te, Gesù’:) Venga il tuo Regno,
Cristo Signore, - la tua Divina Volontà. Nel tuo Volere tutto ci
doni - per sublimarci tutti in Te. Rit. Esultanti T’invochiam: come
in Cielo, così in terra, compiasi in tutti il Divin Voler.
Interminabile Luce increata - sempre in Te noi vogliam restar. La
mensa eterna che ci hai preparata - già pregustiamo nei nostri cuor.
Rit.
Esultanti T’invochiam... O Terzo FIAT Santificante - noi
T’imploriamo sul mondo inter.
Un’era
nuova di pace e d’amore - ci donerai per l’eternità. Rit.
Esultanti T’invochiam...
Io
parlo sempre ed a tutti del Divin Volere (continua Adriana). Quando
parlavo con don Dolindo Ruotolo del Divin Volere, io parlavo...
parlavo... e lui chinava la testa e
pareva
che si addormentasse mentre io parlavo, ed invece lui mi diceva:
“Ah... come riposo bene!... Come riposo bene!...” E certo
che ci si riposa bene nel Divin Volere!...
Quando
poi andavo da Giulietta, un’anima bella, stimmatizzata, mentre
tutte le altre amiche andavano a chiederle che intercedesse per delle
grazie in loro favore, io
le
parlavo invece del Divin Volere; il tempo passava e gli altri fuori
bussavano alla porta, ma lei neppure mostrava di sentire e sospirava
solo: “Ah, Luisa, Luisa! E’ in alto Luisa! E’ in alto
Luisa!...” E come se gli altri non avessero bussato, lei mi diceva:
“Ancora ... parla ... parla! … parla della Divina Volontà!”
D. - ... Riguardo alle Ore della Passione?! … R. - Noi
ci stanchiamo e facciamo solo un’Ora al giorno, ma Luisa le faceva
tutte ventiquattro. “Non tediarti - dice Gesù - non tediarti di
Chi non si tediò di te!”. Alla sera, quando gli altri dormivano,
Luisa faceva le Ore della Passione, e scriveva quello che vedeva, che
sentiva: “Ti vedo legato, Ti vedo sputacchiato...”.
(p.
L.) Troviamo continuamente negli scritti di Luisa: ‘Trovandomi
nel mio solito stato...’ Possiamo spiegare queste parole in
questo modo: Siccome lei era un’anima
vittima
ed il Signore le chiedeva di aumentare sempre più le sofferenze, le
intensificava la partecipazione alla sua Passione e le crocifissioni
mistiche, ecc., e siccome la nostra natura umana, che è limitata,
non avrebbe potuto resistere
alle
immani sofferenze che il Signore permetteva che lei avesse, il
Signore la faceva allora stare in questo stato di morte...
‘Trovandomi nel mio solito stato’ poteva
quindi
significare, o che era impietrita, la notte, o che si trovava a letto
e non poteva partecipare alla vita degli altri. Il Signore toglieva
la sua anima dal corpo e quindi
lei
rimaneva con questo corpo duro e pesante come una pietra,
pietrificato. E per poter ritornare da questo stato di morte alla
vita, c’era bisogno di un sacerdote che la risvegliasse. Quindi
possiamo spiegare questo suo stato in questo modo: la sua anima
usciva dal corpo e così lei poteva subire quelle sofferenze che
erano molto superiori a
quelle
che la natura umana avrebbe potuto sopportare. E perché noi abbiamo
come riferimento il vescovo di Trani?! Proprio perché fu il vescovo
di Trani a dare
l’ubbidienza
ai sacerdoti di andare a svegliare Luisa. E così ogni mattina un
sacerdote andava da lei e la svegliava; poi celebrava la Santa Messa
e subito dopo la Messa lei gli
faceva
leggere gli scritti del giorno precedente. * * *
(Adriana
Pallotti è conduttrice in S. Giovanni Rotondo, in provincia di
Foggia, della ‘Casa di Preghiera per il Regno della Divina Volontà’
della quale è proprietaria. Oltre che casa di
spiritualità,
la villetta ospita i parenti degli ammalati che frequentano il grande
ospedale voluto da padre Pio, la ‘Casa Sollievo della Sofferenza’
.
Adriana
è di Modena ed era venuta a S. Giovanni Rotondo per confessarsi da
padre Pio. Quando il papà di Adriana un giorno chiese a padre Pio -
del quale era figlio spirituale - se ritenesse opportuna la
costruzione di una piccola casa per la figlia in S. Giovanni Rotondo,
padre Pio per ben due volte rispose: “Se la fai, falla grande!”.
E veramente doveva diventare una casa di accoglienza e di diffusione
di questo grande Dono che Dio vuole ridare all’umanità: il suo
Divino Volere! Adriana, per circa venti anni è stata ascoltatrice
fedele delle conferenze sulla Divina Volontà tenute da Federico
Abresch in S. Giovanni Rotondo e quando un giorno chiese a padre Pio:
“Posso dare ad Andrea Magnifico - di Milano - i soldi per
pubblicare gli Scritti di Luisa Piccarreta sulla Divina Volontà’?”,
il
padre le rispose: “Sì!... Ripetimelo!”. Adriana rimase stupita
di quella risposta, perché generalmente padre Pio non si faceva mai
ripetere le domande, anzi, le preveniva. E ripeté la domanda. E
padre Pio le rispose decisamente: “Sì!” Adriana allora capì che
il padre la incoraggiava, o meglio, le dava la missione di
pubblicare, di diffondere gli Scritti di Luisa.
Ora
Adriana è una umile, ma ardente apostola e testimone con la parola e
con la vita, di questa Vita nel Suo Volere Divino che Dio ci vuole
nuovamente partecipare).
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