Gesù, appena vedi che Ti viene presentata
la Croce Tu la abbracci e te la carichi sopra le spalle. Gesù, voglio coprire tutta la tua Croce con
i miei ‘Ti amo, Ti adoro, Ti benedico’ e chiederti che, in virtù di
essa, tut-te le tue pene portino alle creature la
virtù del tuo ‘ Fiat ’ e le dispongano a ricevere il suo
dominio. Voglio gridare in ogni pena
che soffri, in ogni goccia del tuo Sangue, in ogni caduta, in ogni strappo dei
tuoi insanguinati capelli, in ogni spinta che ricevi: “ Venga, venga il Regno del tuo Volere! ”. Mio spasimante Gesù, Tu giungi calpestato e
trascinato sino al monte Calvario. Già
Ti spogliano delle tue vesti, Ti stendono sulla Croce e con spasimi inauditi Ti
crocifiggono. Il mio Ti amo scorre sopra le tue membra straziate, nelle tue ossa slogate,
nelle trafitture dei tuoi chiodi; imprimendo il mio Ti amo in tutte le tue pene,
Ti chiedo, Amore mio, di spogliarci di
tutto ciò che impedisce alla tua Divina
Volontà
di regnare nei nostri cuori. Mio
crocefisso Gesù, Tu spasimi, agonizzi sulla Croce. Il mio Ti amo
suggelli i tuoi spasimi, le strette do-lorose del tuo Cuore, le
fiamme che lo divorano; il mio Ti amo Ti sia di refrigerio, smorzi la tua sete arden-
te e suggelli tutte le parole che pronunziasti sulla Croce. Ricevendo nel mio Ti amo l’ultimo tuo respiro, Ti supplico, per le pene strazianti che soffristi sulla Croce, di darci un ardente desiderio di vivere nella tua Divina Volontà. Con la tua morte dona la morte al nostro volere e vita al tuo Fiat in tutti i cuori, affin-
ché Esso trionfante e vittorioso si stenda su tutto il genere umano e
regni come in Cielo così in terra.
te e suggelli tutte le parole che pronunziasti sulla Croce. Ricevendo nel mio Ti amo l’ultimo tuo respiro, Ti supplico, per le pene strazianti che soffristi sulla Croce, di darci un ardente desiderio di vivere nella tua Divina Volontà. Con la tua morte dona la morte al nostro volere e vita al tuo Fiat in tutti i cuori, affin-
ché Esso trionfante e vittorioso si stenda su tutto il genere umano e
regni come in Cielo così in terra.
Volume 1
... “ Come la moneta se non portasse impressa l’immagine del
proprio re non sarebbe ritenuta dai popoli come buona, ma falsa e quindi di
nessun valore, così le tue opere, se non sono innestate alla mia Croce ”. [1]
... “ Sappi che le virtù divengono dolci ed amabili quando
vengono avvalorate e fortificate nell’innesto con la Croce. Prima della mia venuta in terra, le pene,
gli obbrobri, i dolori, la povertà, la malattia ed ogni specialità di Croce
erano tenuti in conto di vera confusione ed infamia, ma dacché furono sofferti
da Me, tutti vennero ad essere santificati e divinizzati dal mio contatto,
sicché cambiarono aspetto e si resero dolci e graditi; l’anima che ha il bene di avere qualcuna di
queste Croci, si stima più che onorata e questo avviene perché l’anima ha ricevuto
la mia divisa, rendendosi così figliola di Dio; sperimenta invece il contrario, l’anima che guarda e si ferma
nella corteccia della Croce e, trovandola molto amara, ne prende disgusto e ne
dà lamento, giacché la riceve come se le fosse stata data a torto; ma chi vi è penetrato dentro, trovandola
molto gustosa e salutare, forma in lei la sua felicità ” .... [2]
... “ Se tutti sapessero che bene inestimabile contiene in
sé la Croce e come essa rende l’anima preziosa, tutti indispensabilmente
l’agognerebbero, poiché chi ha il bene di possederla acquista con essa una
gemma d’inestimabile valore; basta solamente
dirti che Io, venendo dal Cielo in terra, non scelsi la ricchezza ed i piaceri
della vita, bensì ebbi come più care ed intime sorelle le croci e la povertà,
le ignominie ed il più crudo patire, tanto che in presenza di tutto ciò ho
sempre ardente-mente desiderato che presto si appressasse il tempo della mia
Passione e Morte di Croce, giacché in questa Io avevo riposto la salvezza delle
anime ”. ... [3]
“ Vuoi tu, diletta mia, essere tutta bella? Contempla la Croce che ti darà i lineamenti
più belli che si possano trovare sia in Cielo che in terra, tanto da fare
innamorare Iddio che pur in Sé contiene tutte le infinite bellezze. Vuoi tu essere ripiena d’immense ricchezze e
non per breve tempo, bensì per tutta l’eternità? Ebbene, se in te è entrata la brama di possedere il Cielo con
tutte le sue ricchezze, innamorati sempre più della Croce; essa ti somministrerà tutte le ricchezze,
cominciando dai minutissimi centesimi, quali sono le più piccole sofferenze di
qualsiasi specie, fino alle più incalcolabili somme quali le procurano le Croci
più pesanti. Intanto, gli uomini, che
sono divenuti tanto avidi nel procacciarsi il minimo guadagno d’un mero soldo
temporale che presto dovranno abbandonare, non si danno alcun pensiero di
acquistare un centesimo di bene eterno;
quando Io, avendo compassione di loro per la spensieratezza che hanno
per tutto ciò che riguarda il bene eterno, porgo loro benignamente l’occasione
di profittarne, questi invece di essermi grati si sdegnano verso di Me e Mi
offendono con la loro ostinazione.
Vedi, figlia mia, quanta cecità nella povera umanità! Nella Croce, invece, vi sono racchiusi tutti
i trionfi ed i più grandi acquisti e vittorie;
tu intanto, non avere altra mira se non la Croce, perché questa basterà
e supplirà a tutto ... ” [4]
“ La Croce ben sopportata ed ardentemente bramata fa ben
distinguere i predestinati dai reprobi, i quali sono sì recalcitranti ad ogni
patire. Sappi che nel giorno
dell’Universale giudizio, gli amanti della Croce, a vederla comparire, quanto
si rallegreranno, mentre i reprobi saranno presi ed assaliti da orribile
spavento. Sin da ora, diletta mia, si
può senza dubbio asserire se un tale è uno dei salvati o è eternamente
perduto; poiché se questi, al presentarsi
della Croce, l’abbraccia e con rassegnazione e pazienza Mi segue e di tanto in
tanto la bacia, ringraziando Colui che gliel’ha inviata, è segno evidente e più
che sicuro che costui è nel numero dei salvi;
ma se all’oppo-sto, al presentarsi della Croce, la persona s’irrita, la
disprezza e vorrebbe ad ogni costo sottrarsi ad essa, già meritata a causa
delle sue dissolutezze, può tenersi come segno certo che costui cammina per la
via dell’inferno; e quindi, i reprobi,
se alla vista della Croce Mi offendono in vita, nel giorno del giudizio, più
che mai, Mi bestemmieranno, vedendo comparire la Croce che produrrà in loro
l’eterno terrore. La Croce, poi, figlia
mia, è il distintivo del vero cristiano:
essa dice tutto, poiché come un libro aperto fa distinguere il buono dal
reo, ma fa anche conoscere chi sarà più o meno eminente. Oltre a ciò, tutte le virtù, dinanzi
all’eccellenza della Croce, si fanno dimessamente umili e riverenti, e sai
quando acquistano maggior lustro e splendore?
Allorché si sono ben bene innestate in essa ”. [5]
“ Molte sono le piaghe che Mi fecero soffrire nella mia Passione,
ma una fu la Croce; ciò significa che
molte sono le strade con cui attiro le anime alla perfezione, ma uno è il Cielo,
in cui queste anime devono unirsi;
sicché, sbagliato quel Cielo, non c’è alcun altro, che possa renderle
beate per sem-pre ”.
“ Guarda un poco:
una è la Croce, ma di vari legni fu formata detta Croce; ciò vuol dire che uno è il Cielo, ma vari
posti questo Cielo contiene, più o meno gloriosi; a misura delle sofferenze sofferte quaggiù, più o meno pesanti,
saranno distribuiti i posti. Se tutti
conoscessero la preziosità del patire, farebbero a gara per volere patire di
più, ma questa scienza dal mondo non viene conosciuta; perciò aborriscono ciò che può renderli più
ricchi in eterno ”. [6]
“ La Croce dispone l’anima alla pazienza. La Croce apre il Cielo ed unisce insieme
Cielo e terra, cioè: Dio e
l’anima. La virtù della Croce è potente
e, quando entra in un’anima, ha la virtù di togliere la ruggine di tutte le
cose terrene; non solo dà la noia, il
fastidio, il disprezzo delle cose della terra, ma anche rende il sapore, il
gradimento delle cose celesti; da pochi
viene riconosciuta la virtù della Croce, perciò molti la disprezzano ”. [7]
“ La Croce comunica uno splendore all’anima tale da renderla
trasparente; quando un oggetto è
trasparente, ad esso si possono dare tutti i colori che si vuole; così la Croce, con la sua luce, dà tutti i
lineamenti e le forme più belle che possano essere immaginati, non solo dagli
altri, ma anche dall’anima stessa che prova la Croce. Inoltre, in un oggetto trasparente, subito si scopre la polvere,
le piccole macchie, ed anche l’adombramento; tale è la Croce. Siccome rende l’anima trasparente, subito fa
scoprire all’anima i piccoli difetti, le minime imperfezioni; non c’è mano maestra più abile della Croce a
preparare l’anima ad essere resa degna abitazione del Dio del Cielo ”. [8]
“ Figlia mia, non
sai tu che il marchio più nobile che posso imprimere nei Miei cari figli è la
Croce? ” [9]
“ Figlia mia, la via
della Croce è una via battuta di stelle;
per chi conforme cammina, quelle stelle si cambiano in soli luminosissimi. Quale felicità per l’anima, l’essere
circondata da quei soli per tutta l’eternità!
Il premio grande che do alla Croce, è tanto che non c’è misura, né di
larghezza, né di lunghezza; è quasi
incomprensibile alle menti umane;
questo perché nel sopportare le Croci, non ci può essere alcunché
d’umano, ma tutto di divino ”. [10]
La Croce sofferta da Voi, Gesù Cristo, mi ha liberata dalla
schiavitù del demonio e mi ha sposata con la Divinità con nodo indissolubile; la Croce è feconda e partorisce in me la Grazia; la Croce è luce, mi elimina l’inganno del
temporale e mi svela l’Eterno; la Croce
è fuoco e tutto ciò che non è di Dio trasforma in cenere, fino a vuotarmi il
cuore dal minimo filo di erba che potrebbe esservi. La Croce è moneta di inestimabile valore; se io avrò, Sposo Santo, la fortuna di possederla,
mi arricchirò di monete eterne, fino a divenire la più ricca in Paradiso, dato
che la moneta che vale in Cielo è la Croce sofferta in terra. La Croce, poi, non solo mi fa conoscere me
stessa, ma mi dà anche la conoscenza di Dio.
La Croce mi innesta tutte le virtù.
La Croce è la nobile Cattedra dell’Increata Sapienza, che mi insegna le
dottrine più elevate, sottili e sublimi.
La Croce, da sola, mi svelerà i misteri più nascosti, le cose più recondite,
la perfezione più perfetta, tutto ciò essendo nascosto ai dotti ed ai sapienti
del mondo. La Croce è acqua benefica
che non solo mi purifica, ma mi somministra anche il nutrimento per le virtù,
facendomele crescere, e mi lascia soltanto quando sarò ricondotta alla Eterna
Vita. La Croce è rugiada celeste che mi
conserva ed abbellisce il bel giglio
della purità. La Croce è l’alimento
della Speranza. La Croce è la fiaccola
della Fede operante. La Croce è legno
asciutto che conserva e mantiene sempre acceso il fuoco della Carità. La Croce è legno asciutto che fa svanire e
mette in fuga tutti i fumi di superbia e di vanagloria e produce nell’anima
l’umile viola dell’u-miltà. La Croce è
l’arma più potente che offende i demoni e mi difende da tutti i loro
artigli. L’anima che possiede la Croce,
è invidiata ed ammirata dagli stessi Angeli e Santi e suscita rabbia e sdegno
nei demoni. La Croce è il mio Paradiso
in terra; se nel Paradiso dei Beati ci
sono i godimenti, nel Paradiso in terra ci sono i patimenti. La Croce è la catena d’oro purissimo che mi
congiunge con Voi, mio Sommo Bene, formando l’unione più intima possibile, fino
a fare scomparire l’essere mio, tramutandomi in Voi, mio ‘ Oggetto amato ’, tanto da sentirmi perduta in Voi e vivente
della stessa Vostra vita ”.
“ La Croce è tanto potente e le ho comunicato tanta grazia,
da renderla più efficace degli stessi Sacramenti; ricevendo il Sacramento del mio Corpo, sono necessari le
disposizioni ed il libero concorso dell’anima, per ricevere le mie grazie, altrimenti,
tali grazie possono mancare; la Croce ha la virtù di disporre l’anima alla grazia
”. [11]
“ La Croce è uno specchio, dove l’anima vede la Divinità e,
guardandosi, coglie i lineamenti più somiglianti a Dio. La Croce non solo deve essere amata e
desiderata, ma la creatura deve considerarla un onore ed una gloria. Questo è operare da Dio e diventare come Dio
per partecipazione, poiché solo Io Mi gloriai della Croce, feci un onore del
mio patire e amai tanto la Croce che, in tutta la mia vita non volli stare un
momento senza la Croce ”. [12]
“ Figlia mia, quanto
è preziosa la Croce! Il Sacramento del
mio Corpo, nel darsi all’anima la unisce con Me, la trasmuta, fino a farla
diventare come Me; con il consumarsi
delle specie, si disunisce l’unione realmente contratta; per la Croce, ciò non avviene. La Croce prende Dio e l’unisce con l’anima
per sempre e, per maggiore sicurezza, la Croce si pone come suggello. Dunque, la Croce suggella Dio nell’anima, in
modo che non ci sia mai separazione tra Dio e l’anima crocifissa ”. [13]
“ Figlia mia, se
l’Eucaristia è caparra per la futura gloria, la Croce è il saldo per
comprarla. L’Eucaristia, essendo seme
che impedisce la corruzione, è come quelle erbe aromatiche, che vengono usate
per ungere i cadaveri, affinché questi non siano corrotti; l’Eucaristia dona l’immortalità all’anima ed
al corpo; la Croce abbellisce l’anima
ed è tanto potente che, se c’è contrazione di debiti, se ne fa
mallevadore; offrendo sicurezza, la
Croce, si fa restituire la scrittura del debito contratto e, dopo avere
soddisfatto ogni debito, forma per l’anima il trono sfolgorante nella futura
gloria. Sì, la Croce e l’Eucaristia si
complementano ed una dà speranza più dell’altra ”.
“ La Croce è il mio letto fiorito, non perché in Essa non
abbia sofferto atroci spasimi, ma perché, per mezzo della Croce, ho partorito
tante anime alla grazia ed ho visto spuntare tanti bei fiori che hanno prodotto
tanti frutti celesti; vedendo tanto
bene, ho considerato mia delizia quel letto di dolore e Mi sono dilettato della
Croce e del patire ”. [14]
“ La Croce assorbe nell’anima la mia Divinità. Rende l’anima simile alla mia Umanità e
ricopia in essa le mie stesse opere ”. [15]
“ Figlia mia, sono
tristi tempi che Mi costringono a castigare, poiché gli uomini si sono tanto
insuperbiti, che ognuno crede di essere Dio per se stesso; se Io non mettessi mano ai flagelli, farei
un danno alle loro anime, perché soltanto la Croce è l’alimento
dell’umiltà; se ciò non facessi, Io
stesso farei loro mancare il mezzo per farli umiliare e per farli arrendere
dalla loro strana pazzia; tuttavia, la
maggior parte degli uomini si irrita e Mi offende. Io Mi comporto come un padre che spezza a tutti il pane per alimentarli; ma alcuni figli non lo vogliono prendere,
anzi se ne servono per gettarlo in faccia al padre. Che colpa ha il povero padre?
Tale sono Io; perciò,
compatiscimi nelle mie afflizioni ”. [16]
“ Figlia mia, non le
opere, né la predicazione, né la stessa potenza dei miracoli fecero riconoscere
con chiarezza il Dio che sono; quando
fui messo sulla Croce ed innalzato su di essa come sul mio trono, allora fui
riconosciuto Dio. Solamente la Croce rivelò
al mondo ed a tutto l’inferno chi Io veramente fossi. Tutti furono scossi da ciò e riconobbero in Me il loro
Creatore. Quindi, è la Croce che rivela
Dio all’anima e rivela se l’anima è veramente di Dio. Si può dire che la Croce scopra tutte le intime parti dell’anima
e riveli a Dio ed agli uomini chi ella sia ”. [17]
“ Anche Io, nel corso della mia Passione, provai un estremo
abbandono, sebbene la mia Volontà fosse sempre unita con il Padre e con lo
Spirito Santo; volli soffrire ciò, per
divinizzare in tutto la Croce.
Rimirando Me e la Croce, tu vi troverai lo stesso splendore, gli stessi
ammaestramenti e lo stesso specchio in cui potrai specchiarti continuamente,
senza trovare alcuna differenza ”. [18]
“ Figlia mia, il
mondo è sempre corrotto. Tuttavia, vi sono
tempi in cui il mondo giunge a tale corruzione che, se Io non versassi sopra le
genti parte della mia Croce, esso perirebbe nella corruzione. Così fu quando Io venni nel mondo: soltanto la Croce salvò molti dalla
corruzione in cui il mondo era immerso.
In questi tempi, è giunta a tanto la corruzione, che se Io non versassi
sugli uomini i flagelli, le spine e le Croci, facendo versare loro anche il
sangue, essi sarebbero sommersi dalle onde della corruzione ”. [19]
Questa mattina il mio adorabile Gesù si è fatto vedere unito
al Santo Padre, al quale ha detto: “ Le
cose fin qui sofferte non sono altro che ciò che Io passai dall’inizio della Passione
fino alla condanna a morte; figliuolo
mio, non ti resta altro che portare la Croce al Calvario ”.
Mentre ciò diceva, Gesù Benedetto ha preso la Croce e l’ha
messa sulle spalle del Santo Padre, aiutandolo Lui stesso a portarla. Facendo ciò, ha soggiunto: “ La mia Chiesa pare che sia moribonda,
specie per quanto riguarda le condizioni sociali, che, con timore, si aspettano
il grido di morte. Coraggio figliuolo
mio! Dopo che sarai giunto sul monte,
all’innalzarsi della Croce, tutti si scuoteranno e la Chiesa deporrà l’aspetto
di moribondo e riacquisterà il suo pieno vigore; soltanto la Croce ne è il mezzo.
Come soltanto la Croce fu il mezzo per riempire il vuoto, che il peccato
aveva fatto, e per annullare l’abisso di distanza infinita che c’era tra Dio e
l’uomo, così, in questi tempi, soltanto la Croce farà innalzare la fronte della
mia Chiesa coraggiosa e risplendente, per confondere e mettere in fuga i nemici
”. [20]
“ Figlia mia, la
Croce è Sacramento: ognuno dei Sacramenti
contiene i suoi effetti speciali: chi
toglie la colpa, chi conferisce la grazia, chi unisce con Dio, chi dona la
forza, e in più ci sono tanti altri effetti;
soltanto la Croce unisce tutti insieme questi effetti, producendoli
nell’anima con tale efficacia, da renderla, in pochissimo tempo, simile
all’originale donde uscì ”. [21]
“ Hai visto perché tengo questo fascio di croci in
braccio? L’amore verso le creature Mi
costringe a tenerlo, poiché Io sto in continua attitudine di amore per
loro. La Croce è il primo disinganno ed
il primo giudice dell’operato delle creature.
Se la creatura si arrende, la Croce le eviterà il giudizio di Dio,
poiché Mi ritengo soddisfatto quando in vita una creatura si sottopone al
giudizio della Croce. Se non si
arrende, la creatura si troverà nell’ambiente del secondo disinganno, quello del-la
morte, e sarà giudicata con maggiore rigore da Dio, per essere sfuggita al
giudizio della Croce, che è tutto giudizio di amore ”. [22]
“ Figlia mia, nella
Creazione Io diedi all’anima la mia immagine, nell’Incarnazione le diedi la mia
Divinità, divinizzando l’Umanità.
Nell’atto stesso in cui si incarnò la Divinità nell’Umanità, la Divinità
si incarnò nella Croce; perciò, da
quando fui concepito, fui concepito unito alla Croce. Si può dire che, come la vera Croce fu unita con Me
nell’Incarna-zione che ebbi nel seno di mia Madre, così la Croce forma altrettante
mie incarnazioni nel seno delle anime.
Poiché Essa forma la mia incarnazione nelle anime, la Croce è la incarnazione
dell’anima in Dio. Essa, distruggendo
nell’anima ciò che è della natura umana, la riempie tanto della Divinità, da
formare una specie di incarnazione: Dio
nell’anima e l’anima in Dio ”.
Io sono restata incantata nel sentire che la Croce è
l’incar-nazione dell’anima in Dio; Lui
ha ripetuto: “ Non dico unione, ma
incarnazione. Infatti, la Croce penetra
tanto nella natura umana, da fare diventare la stessa natura dolore. Dove c’è il dolore, là vi è Dio, poiché non
possono essere separati Dio ed il dolore.
La Croce, formando questa specie di incarnazione, rende l’unione più
stabile e quasi difficile la separazione tra Dio e l’anima, così come è
difficile separare il dolore dalla natura.
Invece, nell’unione può facilmente avvenire la separazione. L’unione, infatti, non è vera incarnazione,
ma similitudine di incarnazione ”. [23]
“ Figlia mia, le
sofferenze e le Croci sono come tante citazioni che Io invio alle anime. Se l’anima accetta queste citazioni, sia che
siano citazioni che avvisano l’anima di pagare qualche debito, sia che siano
avviso di fare qualche acquisto per la vita eterna, l’anima Mi risponde
rassegnandosi alla mia Volontà, ringraziandomi, ed adorando le mie sante
disposizioni. Allora, troviamo subito
l’accordo e l’anima evita tanti inconvenienti, che deriverebbero dall’essere
citata di nuovo, dal richiedere avvocati, dal subire una causa e la condanna
del giudice. Solo rispondendo alla
citazione con la rassegnazione e con il ringraziamento, si supplisce a tutto questo,
poiché la Croce è per l’anima citazione, avvocato e giudice, senza avere bisogno
di altro per prendere possesso del regno.
Se l’anima non accetta queste citazioni, pensa agli obblighi, alle
sciagure ed agli intralci nei quali si getta l’anima, e quale sarà il rigore
del Giudice nel condannarla, poiché ella ha sfuggito la Croce! Il Giudice è mite, è compassionevole, è più
inclinato ad arricchirla che a giudicarla, è più intento ad abbellirla che a condannarla
”. [24]
“ Figlia mia, tra
tanti titoli che la Croce ha, c’è il titolo di festiva. Infatti, quando si riceve un dono, cosa
accade? Si fa festa, lo si gradisce e
si è più allegri. La Croce, essendo il
dono più prezioso e più nobile, fatto dalla Persona più grande ed unica che esista,
è più gradita e causa più festa, più gaudio, di tutti gli altri doni. Tu stessa puoi dire quali altri titoli si possono
dare alla Croce ”. Ed io: “ Come Voi dite, si può dire che la Croce è
festante, giubilante, gaudente, desiderabile ”. E Lui: “ Bene, bene hai
detto; ma l’anima giunge a sperimentare
questi effetti della Croce solamente quando è perfettamente rassegnata alla mia
Volontà ed ha donato tutta se stessa a Me, senza ritenere niente per sé. Io, per non farmi vincere in amore dalle
creature, dono loro tutto Me stesso e, nel donare Me stesso, dono anche la mia
Croce. L’anima, riconoscente per il mio
dono, fa festa e gode ”. [25]
“ Figlia mia, non
volerti stancare nel soffrire, ma fa’ come se ad ogni ora tu cominciassi a
soffrire. Infatti, chi si lascia dominare
dalla Croce, distrugge nell’anima i tre regni cattivi, che sono: il mondo, il demonio e la carne, e li
sostituisce con i tre regni buoni che sono:
il regno spirituale, il Divino e l’Eter-no ”. [26]
“ Figlia mia, quanto
più il ferro è battuto, tanta più luce acquista; anche se il ferro non ha ruggine, i colpi servono a mantenerlo
lucido e spolverato. Allora, chiunque
si avvicina ad esso, facilmente si rimira in quel ferro come se fosse uno
specchio. Così l’anima, quanto più i
colpi della Croce la battono, tanta più luce acquista e si mantiene spolverata
da qualunque cosa. Allora, chiunque si
avvicina a lei, si rimira in lei come se fosse uno specchio; naturalmente, lei essendo specchio, fa il
suo ufficio, e cioè: fa vedere se i
volti sono macchiati o puliti, se belli o brutti. Ciò non basta; Io stesso
Mi delizio di rimirarmi in lei e, non trovando né polvere, né altra cosa che
impedisce di riflettere la mia immagine, l’amo sempre di più ”. [27]
“ Figlia mia, la
Croce è semenza di virtù. Come chi semina,
raccoglie dieci, venti, trenta ed anche cento volte, così la Croce, essendo
seme, moltiplica le virtù, le perfeziona e le abbellisce fino alla
meraviglia. Perciò, quante più croci si
addensano intorno a te, tanti più semi di virtù vengono posti nel-l’anima
tua. Invece di affliggerti, quando ti
giunge una nuova Croce dovresti rallegrarti, pensando di avere acquistato un altro
seme, per arricchirti ed anche per completare la tua coro-
na ”. [28]
na ”. [28]
“ Figlia mia, le
caratteristiche dei miei figli sono:
Amore alla Croce, Amore alla gloria di Dio ed Amore alla gloria della
Chiesa, fino a dare la propria vita.
Chi non ha queste tre caratteristiche, invano si dichiara mio
figlio. Chi ardisce dirlo, è un bugiardo
ed un traditore, che tradisce Dio e se stesso.
Vedi un po’ se tu le hai! ” [29]
“ Figlia mia, la
Croce è sostegno dei deboli, fortezza dei forti, germe e custodia della
verginità ”. [30]
“ Figlia mia, le
Croci, le mortificazioni e qualunque specie di sofferenza sono altrettante
fonti battesimali. Qualunque specie di
Croce, che è intinta nel pensiero della mia Passione, perde la metà
dell’asprezza e diminuisce di metà il suo pe-
so ”. [31]
so ”. [31]
“ Figlia mia, volli
essere crocifisso ed innalzato in Croce, per fare sì che le anime che Mi
vogliono, possano trovarmi. Uno Mi
vuole Maestro, perché sente la necessità di essere ammaestrato, ed Io Mi
abbasso ad insegnargli tanto le cose piccole quanto le più alte e sublimi, per
renderlo il più dotto. Un altro, che
geme nell’abbandono e nell’oblio, volendo trovare un padre, viene ai piedi
della mia Croce, ed Io Mi faccio Padre, dandogli per abitazione le mie piaghe,
per bevanda il mio Sangue, per cibo le mie carni e per eredità il mio stesso
Regno. Un altro, che è infermo, Mi
trova medico, poiché non solo lo guarisco, ma gli do anche i rimedi sicuri per
non più cadere nelle infermità. Un
altro, che è oppresso da calunnie e da disprezzi, ai piedi della mia Croce
trova il suo difensore, pronto a sostituirgli le calunnie ed i disprezzi con
onori divini. Così per tutti gli
altri; chi Mi vuole giudice, Mi trova
Giudice; chi amico, chi sposo, chi
avvocato, chi sacerdote, tale Mi trovano.
Volli essere inchiodato nelle mani e nei piedi, per non oppormi a nulla
di ciò che le creature vogliono, per farmi come esse Mi vogliono. Tuttavia le genti, vedendo che Io non posso
muovere neppure un dito, ardiscono offendermi ”. [32]
“ Figlia mia, non
furono soltanto le mani ed i piedi che furono inchiodati in Croce, ma tutte le
particelle della mia Umanità, della mia Anima e della mia Divinità; tutte restarono inchiodate nella Volontà del
Padre, poiché la Crocifissione fu Volontà del Padre; perciò, restai tutto nella sua Volontà inchiodato e trasmutato. Ciò era necessario: cosa è il peccato se non un ritirarsi dalla
Volontà di Dio, da tutto ciò che, essendo buono e santo, Dio ci ha dato? Credersi di essere per se stesso qualche
cosa, è offendere il proprio Creatore.
Ed Io, per riparare questa audacia e questo idolo proprio che si fa la
creatura di se stessa, volli perdere del tutto la mia volontà e vivere della
Volontà del Padre, a costo di grande sacrificio ”. [33]
“ Figlia mia, quando
ricevetti la Croce, l’abbracciai come il mio più caro tesoro, perché nella
Croce dotai le anime e le sposai a Me.
Ora, guardando la Croce, la sua lunghezza e larghezza, Io giubilai, perché
vedevo in essa le doti sufficienti a tutte le mie spose; nessuno poteva temere di non potersi sposare
con Me, tenendo Io in mio pugno, nella Croce, il prezzo della loro dote. Però, c’è una condizione; se l’anima accetta i piccoli donativi che Io
le invio, che sono le croci, come pegno che Mi accetta per sposo, lo sposalizio
viene firmato e le dono la dote; se,
invece, l’anima non accetta i donativi, cioè non si rassegna alla mia Volontà,
resta sciolto tutto e, nonostante che Io voglia donarle la dote, non
posso. Per formare uno sposalizio, ci
vuole sempre la volontà di ambedue le parti;
l’anima, non accettando i donativi, non vuole accettare lo sposalizio ”.[34]
“ Figlia mia, la
Croce è un tesoro; il luogo più sicuro
dove mettere in salvo questo pregiato tesoro è l’anima propria, che è luogo sicuro
quando l’anima è disposta con la pazienza, con la rassegnazione e con le altre
virtù a ricevere questo tesoro. Le virtù
sono tante chiavi che lo custodiscono, per non sciuparlo e per non esporlo ai
ladri. Se non c’è, specialmente, la
chiave d’oro della pazienza, questo tesoro troverà tanti ladri che lo ruberanno
e ne faranno sciupio ”. [35]
“ Figlia mia, la
Croce sta alla creatura come la briglia al cavallo. Cosa sarebbe del cavallo, se l’uomo non usasse la briglia? Sarebbe indomito, sfrenato, ed andrebbe di
precipizio in precipizio, fino ad inferocirsi ed a rendersi nocivo all’uomo ed
a se stesso. Invece con la briglia, il
cavallo si fa guidare, diviene mansueto, cammina per la via diritta, serve ai
bisogni dell’uomo come un fido amico ed è salvato da qualunque precipizio, perché
l’uomo lo custodisce e lo protegge.
Tale è la Croce per l’uomo; la
Croce lo doma, lo frena, lo arresta nella corsa di precipitarsi nelle vie delle
passioni che sente in sé, che come fuoco lo divorano; quindi, invece di inferocirsi contro Dio e fare danno a se
stesso, la Croce smorza le passioni, lo rende mansueto, lo guida, serve alla
gloria di Dio ed alla salvezza sua. Se
non fosse per la Croce, che la divina provvidenza, per sua misericordia, tiene
come briglia per frenare l’uomo, in quanti altri mali si vedrebbe giacere la
povera umanità! ” [36]
“ Figlia mia, se la
perfetta rassegnazione è il segno certo e sicuro della predestinazione, la
Croce allarga i confini del regno del Cielo ”. [37]
“ Figlia mia, la
Croce è un frutto spinoso, che, al di fuori, è molto pungente; tolte le spine e la scorza, si trova un
frutto prezioso e saporito. Soltanto
chi ha la pazienza di sopportare le molestie delle punture può giungere a
scoprire il segreto della preziosità e del sapore di questo frutto. Soltanto chi è giunto a scoprire questo
segreto, guarda la Croce con amore e, con avidità, va in cerca di questo
frutto, senza preoccuparsi delle punture;
tutti gli altri la guardano con sdegno e la disprezza-
no ”.
no ”.
Ed io: “ Dolce mio
Signore, qual è questo segreto che c’è nel frutto della Croce? ”
E Lui: “ Il segreto
dell’eterna beatitudine. Nel frutto della
Croce si trovano tante monetine che valgono soltanto per entrare in Cielo. L’anima, con queste monetine, si arricchisce
e si rende beata in eterno ”. [38]
“ Figlia, la Croce è
porta della vita; soltanto chi non
l’ama, non ama la propria vita, poiché solo con la Croce innestai la Divinità
all’umanità perduta. È soltanto la
Croce che continua la Redenzione nel mondo, innestando, chiunque la riceve,
nella Divinità; chi non l’ama, non sa
alcunché, né di virtù, né di perfezione, né di amore di Dio, né di vera
vita. È come per un ricco che, perdute
le ricchezze, gli si presenta un mezzo per acquistarle di nuovo e forse di
più. Quanto egli ama questo mezzo? Non mette egli forse la propria vita in
questo mezzo per ritrovare la vita nelle ricchezze? Così è la Croce: l’uomo
era diventato poverissimo; la Croce è
il mezzo non solo per salvarlo dalla miseria, ma per arricchirlo di tutti i
beni; perciò la Croce è la ricchezza
dell’anima ”. Poi, Gesù è scomparso; io sono rimasta più amareggiata, pensando a
ciò che avevo perso. [39]
“ Figlia mia, mia
Madre uscì nel giorno della mia Passione soltanto per potere incontrare e
sollevare il Figlio. Così per l’anima
veramente amante, in tutto il suo operare la sola intenzione deve essere quella
di incontrare l’Amato diletto e di sollevarlo dal peso della di Lui Croce. In tal modo, poiché la vita umana sviluppa
continuamente azioni, sia interiori che esteriori, l’anima può avere continui
incontri con il suo Amato; e, allora,
lo incontrerà solamente? No! Lo saluterà, l’abbraccerà, lo bacerà, lo
consolerà, lo amerà. Fosse anche una
parolina detta di sfuggita, Lui resterà pago e contento. Inoltre contenendo l’azione sempre un sacrificio,
se l’azione servirà per il sacrificio che c’è dentro l’azione, essa servirà per
sollevarmi dal peso della mia Croce. Quale sarà la felicità di quell’anima che, nel suo operare, starà
in continuo contatto con Me? Quanto
crescerà il mio amore ad ogni incontro in più che ella avrà con Me, mediante il
suo operare con Me! Quanti pochi si servono
di ciò per trovare la via brevissima, nella loro azione, per venire a Me, per
stringersi a Me e per sollevarmi da tante afflizioni che Mi danno le creature!
” [40]
“ Figlia mia, è
proprio così: soltanto la Croce fa conoscere
se veramente si ama il Signore, purché la Croce sia portata con pazienza e
rassegnazione; infatti, dove c’è
pazienza e rassegnazione nelle croci, c’è Vita divina. Essendo la natura tanto riluttante al patire,
se c’è pazienza, questa non può essere cosa naturale, ma divina; allora, l’anima non ama più il Signore con
il solo suo amore, ma con questo unito con l’amore della Vita divina. Onde, quali dubbi può avere l’anima se ama o
meno il Signore, se giunge ad amarlo con il Suo stesso amore? In altre cose ed anche negli stessi Sacramenti,
che contengono questa Vita divina, anche se uno ama non c’è la certezza della
Vita divina che dà la Croce. La Vita
divina può esserci o può non esserci, a seconda della disponibilità
dell’anima. Si può fare benissimo la
confessione, ma se manca la disponibilità non si può dire, certamente, che si
ama e che si è ricevuta la Vita divina.
Facendo la Comunione, si riceve la Vita divina; ma si può essere certi che rimanga
nell’anima questa Vita? Aveva la vera
disponibilità? In certuni che fanno la
Comunione, che si confessano, all’occasione non si vede in loro la pazienza
della Vita divina; e se manca la
pazienza manca l’amo-re, perché l’amore si conosce soltanto nel
sacrificio; ed allora ecco i
dubbi; mentre, la pazienza, la
rassegnazione, sono i frutti che soltanto la croce, la grazia e l'amore, producono
”. [41]
“ Figlia mia, chi
prende la Croce in modo umano, la trova infangata e, quindi, pesante ed
amara; invece, chi prende la Croce in
modo divino, la trova piena di luce, leggera e dolce. Poiché il modo umano è privo di grazia, di forza e di luce, esso
sente la baldanza di dire: ‘ Perché
colui mi ha fatto quel torto? Perché
costui mi ha dato questo dispiacere, questa calunnia? ’ Allora, l’anima si riempie di sdegno, di
ira, di vendetta e, quindi, la Croce si infanga, si attenebra e diventa pesante
ed amara. Invece, il modo divino è
pieno di grazia, di forza, di luce e, quindi, non ha la baldanza di dire: ‘ Signore, perché mi hai fatto questo?
’ Anzi, in esso l’anima si umilia e si
rassegna, e la Croce si fa leggera, portandole luce e dolcezza ”. [42]
Stamane Gesù mi ha fatto vedere un’anima che piangeva; pareva pianto di amore. Gesù l’ha stretta a sé, mentre dentro il suo
Cuore c’era una Croce, che, premendo sul cuore di lei, le faceva provare
abbandoni, freddezze, agonie, distrazioni, apprensioni; l’anima si divincolava e qualche volta
sfuggiva dalle braccia di Gesù, per mettersi ai suoi piedi. Gesù volendo che, in questo stato, ella
resistesse a stare nelle Sue braccia, le ha detto: “ Se saprai resistere, in questo stato, a stare nelle mie braccia
senza divincolarti, questa Croce sarà la tua santificazione; altrimenti starai sempre allo stesso punto
”. [43]
“ Figlia mia, quando
due volontà sono opposte tra di loro, una forma la Croce dell’altra. Così è tra Me e le creature: quando la loro volontà è opposta alla Mia,
Io formo la Croce loro e loro la Croce mia;
Io sono l’asta lunga della Croce e loro quella corta; le aste, incrociandosi, formano la
Croce. Invece, quando la volontà dell’anima
si unisce con la Mia, le aste non sono più incrociate, ma unite tra di loro e,
quindi, la Croce non è più Croce. Hai
capito? Inoltre, Io ho santificato la
Croce e non la Croce Me; perciò, non è
la Croce che santifica, ma è la rassegnazione alla mia Volontà che santifica la
Croce. La Croce tanto bene può operare,
per quanto collegamento ha con la mia Volontà;
non soltanto ciò: la Croce
santifica, crocifigge parte della persona, ma la mia Volontà non risparmia alcunché,
santifica tutto, crocifigge i pensieri, i desideri, la volontà, gli affetti, il
cuore, tutto. Essendo luce, la mia
Volontà fa vedere all’anima la necessità di questa santificazione e crocifissione
completa, e l’anima stessa Mi incita a compiere il lavorio della mia Volontà su
di lei. La Croce e le altre virtù,
quando hanno qualche cosa, si accontentano e, se possono inchiodare la creatura
con tre chiodi, considerano ciò un trionfo;
invece, la mia Volontà, non sapendo fare opere incomplete, non si accontenta
di tre chiodi, ma di tanti chiodi, quanti sono gli atti di mia Volontà che
dispongo sulla creatura ”. [44]
“ ... Sappi che, se ti tolgo la mia Croce di legno, ti do la
Croce della mia Volontà, che non ha né altezza, né larghezza, ma è interminabile; Croce più nobile non potrei darti; non è di legno, ma di luce, ed in questa
luce, scottante più di qualunque fuoco, soffriremo insieme in tutte le
creature, nelle loro agonie e nelle loro torture. Così, cercheremo di essere vita per tut-
ti ”.[45]
ti ”.[45]
“ Figlia diletta mia, diletta figlia mia, riposati in
Me; le tue pene non tenerle con te, ma
mandale sulla mia Croce, affinché facciano compagnia alle mie pene e Mi
sollevino; così, le mie pene faranno
compagnia alle tue e ti sosterranno, bruceranno dello stesso fuoco delle tue e
si consumeranno insieme. Io guarderò le
tue pene come se fossero mie, darò loro gli stessi risultati e lo stesso
valore; esse faranno gli stessi uffici,
che faccio Io sulla Croce, presso il Padre e presso le anime; anzi, vieni tu stessa sulla Croce. Quanto saremo felici, stando insieme, anche
patendo! Infatti, non è il patire che
rende infelice la creatura; anzi, il
patire la rende vittoriosa, gloriosa, ricca, bella; la creatura è resa infelice, quando manca qualche cosa al suo
amore. Tu, unita con Me sulla Croce,
sarai appagata in tutto nell’amore; le
tue pene saranno amore, la tua vita sarà amore, tu sarai tutta amore e, perciò,
sarai felice ”. [46]
“ Figlia mia, la mia
consumazione sulla Croce continua ancora nelle anime. Quando l’anima è ben disposta e Mi dà vita in sé, Io rivivo in
lei come nella mia Umanità. Le fiamme
del mio amore Mi bruciano; sento il
desiderio di rendere testimonianza alle creature, dicendo: ‘ Vedete quanto vi amo! Non sono contento di essermi consumato sulla
Croce per amore vostro; voglio continuare
a consumarmi nelle anime per amore vostro, anime che Mi hanno dato vita in
loro. Perciò, faccio sentire all’anima
la consumazione della mia vita in lei;
allora, l’anima si trova in dif-ficoltà, soffre agonie mortali; ella, non sentendo più la vita del suo Gesù
in lei, si sente consumare. Sentendo
mancare in lei la vita che era abituata a vivere, ella si dibatte, trema, quasi
come la mia Umanità sulla Croce quando la mia Divinità le sottrasse la forza e
la lasciò morire. Questa mia
consumazione nell’anima non è umana, ma tutta divina; Io sento soddisfazione, come se un’altra mia Vita Divina si fosse
consumata per amore mio. Infatti, non è
la sua vita che si è consumata, ma la mia, che l’anima più non sente e più non
vede, sembrandole che Io sia morto per lei;
ciò, per le creature, rinnova gli effetti della mia consumazione, ed Io,
per l’anima, raddoppio la grazia e la gloria.
Così, Io sento il dolce incanto e le attrattive della mia Umanità, che
Mi faceva fare ciò che volevo ’.
Lasciami fare anche tu ciò che voglio in te, lasciami libero ed Io
svilupperò la mia Vita in te ”. [47]
“ Figlia, nessuna
specie di santità è senza Croce;
nessuna virtù si acquista senza l’unione con le mie pene. Sappi, però, che ti ripagherò in grande misura
per tutte le mie privazioni e per le stesse pene, che vorresti soffrire e non
soffri ”. [48]
“ Figlia mia, la mia
Crocifissione fu completa; sai perché? Perché fu fatta nella Volontà Eterna del
Padre mio; in questa Volontà, la Croce
si fece tanto lunga e tanto larga da abbracciare tutti i secoli, da penetrare
in ogni cuore presente, passato e futuro;
così sono restato crocifisso in ciascun cuore di creatura. La Divina Volontà ha messo chiodi a tutto il
mio interiore, ai miei desideri, ai miei affetti, ai miei palpiti. Posso dire che non avevo vita propria, ma la
Vita della Volontà Eterna, che rinchiudeva in Me tutte le creature, ed alla
quale Essa voleva che Io rispondessi per tutto. Mai la mia Crocifissione avrebbe potuto essere tanto completa e
tanto allargata, da abbracciare tutti, se il Volere Eterno non ne fosse stato
l’Attore. Anche in te voglio che la
crocifissione sia completa ed allargata a tutti. Ecco il perché del continuo richiamo nel mio Volere, delle spinte
per portare innanzi alla Maestà Suprema tutta l’umana famiglia, delle spinte,
in nome di tutti, per mettere in circolazione gli atti che essi non fanno. L’oblio di sé e la mancanza di riflessioni
personali, non sono altro che chiodi, messi dalla mia Volontà.
La mia Volontà non sa fare cose incomplete e piccole. La mia Volontà, cingendo l’anima, la vuole
in Sé ed, allargandola in tutto il suo ambiente eterno, mette il suggello del
suo completamento. Il mio Volere toglie
tutto l’umano dall’interiore della creatura e vi mette tutto il divino. Il mio Volere, per essere più sicuro,
suggella tutto l’interiore della creatura con tanti chiodi, per quanti atti umani
può avere vissuto la creatura, sostituendoli con tanti atti divini. Così, il mio Volere forma le vere
crocifissioni; non per un tempo, ma per
tutta la vita ”. [49]
“ Figlia mia, quando
ricevetti la Croce la guardai da cima a fondo, per vedere il posto di ciascuna
anima che assumevo nella mia Croce; fra
tante anime guardai con più amore e feci più attenzione a quelle che sarebbero
state rassegnate e avrebbero vissuto nella mia Volontà; guardai quelle anime e vidi le loro croci
lunghe e larghe come la mia, perché la mia Volontà, compensando ciò che mancava
alle croci loro, le allungava e le allargava quanto la mia. Quanto risaltava la tua croce lunga, lunga,
per tanti anni di letto, sofferti soltanto per compiere la mia Volontà! La mia Croce era soltanto per compiere la Volontà
del mio Padre celeste, la tua per compiere la mia Volontà. L’una croce faceva onore all’altra; poiché l’una e l’altra avevano la stessa
dimensione, esse si confondevano tra di loro.
La mia Volontà ha virtù di ammorbidire la durezza, di raddolcire
l’amarezza, di allungare ed allargare le cose corte e strette. Perciò, quando ebbi la Croce sulle mie
spalle, ho provato la morbidezza e la dolcezza delle croci delle anime che
avrebbero sofferto nel mio Volere. Il
mio Cuore ebbe un respiro di sollievo;
la morbidezza delle croci di queste anime fece adattare la croce sulle
mie spalle e la fece sprofondare tanto, da provocarmi una piaga profonda; sebbene questa piaga Mi desse acerbo dolore,
sentivo la morbidezza e la dolcezza delle anime che avrebbero sofferto nel mio
Volere. Dato che la mia Volontà è
eterna, il loro patire, le loro riparazioni, i loro atti, circolavano in ogni
goccia del mio Sangue, in ogni piaga, in ogni offesa. Il mio Volere le faceva intervenire per le offese passate, da quando
il primo uomo peccò, per le offese presenti e per quelle future. Erano proprio tali anime che Mi ridavano i
diritti del mio Volere, ed Io, per amore loro, ho decretato la Redenzione; è a causa di queste anime che gli altri partecipano
alla Redenzione. Non c’è bene, né in
Cielo, né in terra, che Io concedo, che non sia per causa loro ”. [50]
Stavo pensando: “
Come mai il mio buon Gesù è cambiato con me?
Prima, tutto si dilettava nel farmi patire, tutto era partecipazione di
chiodi e di croce; adesso tutto è
svanito; non si diletta più nel farmi
patire. Quando qualche volta soffro, mi
guarda con indifferenza, non mostra più il piacere di una volta ”. Mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù,
muovendosi nel mio interiore e sospirando, mi ha detto: “ Figlia mia, quando ci sono i piaceri maggiori, i piaceri minori perdono il
loro diletto, la loro attrattiva e, perciò, vengono considerati con
indifferenza. La Croce lega la
grazia; ma chi alimenta la Croce? Chi la fa crescere a debita statura? La mia Volontà. È lei sola che completa tutto e fa compiere i miei più alti
disegni nell’anima. Se non fosse per la
mia Volontà, la stessa Croce, nonostante il potere e la grandezza che contiene,
può fare rima-nere le anime a metà del cammino. Quanti soffrono, ma, mancando l’alimento continuo della mia
Volontà, non giungono alla meta, cioè al disfacimento del volere umano, ed il Volere
Divino non può dare l’ultimo colpo, l’ultima pennellata della santità
divina. Tu dici che sono svaniti i
chiodi e le croci; è falso, figlia mia,
è falso! Prima la tua croce era
piccola, incompleta. Ora la mia Volontà,
elevandoti in Sé, fa sì che la tua croce sia grande e che ogni atto, che fai
nel mio Volere, sia un chiodo che riceve il tuo volere. Vivendo nella mia Volontà, la tua volontà si
estende tanto, da diffonderti in ogni creatura; la tua Volontà Mi dà, per ciascuna creatura, la vita che le ho
dato, per ridarmi l’onore, la gloria, lo scopo, per cui l’ho creata. La tua croce si estende non soltanto per te,
ma per ciascuna creatura; perciò,
dovunque vedo la tua croce. Prima la
vedevo soltanto in te, ora la vedo dappertutto. Quel fonderti nella mia Volontà, senza alcun interesse personale,
ma soltanto per darmi quello che tutti dovrebbero darmi e per dare a tutti
tutto il bene che il mio Volere possiede, è proprio soltanto della Vita divina,
non di quella umana. Soltanto la mia
Volontà forma questa santità divina nell’anima. Le tue croci di prima erano santità umana. L’uomo, per quanto sia santo, non sa fare
cose grandi, ma piccole, e tanto meno sa elevare l’anima alla santità ed alla
fusione con l’operato del suo Creatore.
L’uomo resta sempre nello stato limitato di creatura, ma la mia Volontà,
abbattendo tutte le barriere umane, getta l’uomo nell’immensità divina e tutto
si fa immenso in lui: croce, chiodi,
santità, amore, riparazione.
Tutta la mia mira su di te non era la santità umana; tuttavia, era necessario che prima facessi
le cose piccole in te e, perciò, tanto Mi sono dilettato. Ora, avendoti fatta procedere oltre e dovendoti
fare vivere nel mio Volere, ho visto la tua piccolezza, cioè il tuo atomo, abbracciare
l’immensità, per darmi, per tutti e per ciascuno, amore e gloria, per ridarmi
tutti i diritti di tutta la Creazione.
Ciò Mi diletta tanto, che tutte le altre cose non Mi danno più
piacere. Perciò, la tua croce, i tuoi
chiodi, saranno la mia Volontà, che, tenendo crocefissa la tua volontà,
completerà in te la vera crocefissione, non ogni tanto, ma perfettamente, in
modo tutto simile al mio, che fui conce-pito crocefisso e morii crocefisso, alimentando
la mia croce della sola Volontà Eterna.
Perciò, per tutti e per ciascuno, Io fui crocefisso. La mia Croce suggellò tutti con il suo
emble-ma ”. [51]
[1]
Capitolo 10
[2]
Capitolo 48
[3]
Capitolo 51
[4]
Capitolo 52
[5]
Capitolo 54
[6]
Marzo 31-1899
[7]
Maggio 16-1899
[8]
Luglio 22-1899
[9]
Luglio 28-1899
[10]
Ottobre 22-1899
[11]
Dicembre 2-1899
[12]
Aprile 20-1900
[13]
Aprile 21-1900
[14]
Maggio 1-1900
[15]
Giugno 14-1900
[16]
Giugno 24-1900
[17]
Marzo 8-1901
[18]
Aprile 19-1091
[19]
Aprile 21 1901
[20]
Settembre 2 1901
[21]
Aprile 25 1902
[22]
Marzo 5-1903
[23]
Dicembre 22-1903
[24]
Marzo 5-1904
[25]
Marzo 16-1904
[26]
Giugno 3-1904
[27]
Agosto 14-1904
[28]
Gennaio 28-1905
[29]
Febbraio 8-1905
[30]
Marzo 5-1905
[31]
Giugno 5-1905
[32]
Dicembre 15-1905
[33]
Febbraio 23-1906
[34]
Luglio 27-1906
[35]
Agosto 11-1906
[36]
Ottobre 8-1906
[37]
Novembre 14-1906
[38]
Maggio 9-1907
[39]
Ottobre 4-1907
[40]
Dicembre 1907
[41]
Febbraio 16-1908
[42]
Novembre 20-1909
[43]
Gennaio 27-1912
[44]
Novembre 18-1913
[45]
Giugno 17-1915
[46]
Aprile 12-1917
[47]
Agosto 7-1918
[48]
Giugno 16-1919
[49]
Maggio 15-1920
[50] Febbraio
24-1922
[51] Giugno
6-1922
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