Tu devi sapere che il vivere nella nostra Volontà è un Dono che la nostra magnanimità vuol dare alle creature e con questo Dono la creatura si sentirà trasformata: da povero ricco, da debole forte, da ignorante dotto, da schiavo di vile passione, dolce e volontario prigioniero d’una Volontà tutta Santa che non lo terrà prigioniero, ma re di se stesso, dei domini divini e di tutte le cose create. Il gran Dono della nostra Volontà, dato come dono, cambierà la sorte infelice delle umane generazioni, menoché chi volontariamente vuol restare nella sua infelicità, molto più che questo Dono fu dato all’uomo nel principio della sua Creazione ed, ingrato, lo respinse col fare la sua volontà, sottraendosi dalla Nostra.Ora, chi si dispone a fare il nostro Volere prepara il posto, la decenza, la nobiltà dove poter mettere questo Dono sì grande ed infinito; le nostre conoscenze sul Fiat aiuteranno e prepareranno in modo sorprendente a ricevere questo Dono e, ciò che non hanno ottenuto fin oggi lo potranno ottenere domani.

venerdì 14 settembre 2012

La Croce


Gesù, appena vedi che Ti viene presentata la Croce Tu la abbracci e te la carichi sopra le spalle.  Gesù, voglio coprire tutta la tua Croce con i miei ‘Ti amo, Ti adoro, Ti benedico’ e chiederti che, in virtù di essa, tut-te le tue pene portino alle creature la
virtù del tuo ‘ Fiat ’ e le dispongano a ricevere il suo dominio.  Voglio gridare in ogni pena che soffri, in ogni goccia del tuo Sangue, in ogni caduta, in ogni strappo dei tuoi insanguinati capelli, in ogni spinta che ricevi:  “ Venga, venga il Regno del tuo Volere! ”.  Mio spasimante Gesù, Tu giungi calpestato e trascinato sino al monte Calvario.  Già Ti spogliano delle tue vesti, Ti stendono sulla Croce e con spasimi inauditi Ti crocifiggono.  Il mio  Ti amo  scorre sopra le tue membra straziate, nelle tue ossa slogate, nelle trafitture dei tuoi chiodi;  imprimendo il mio Ti amo in tutte le tue pene, Ti chiedo, Amore mio, di spogliarci di tutto ciò che impedisce alla tua Divina
Volontà di regnare nei nostri cuori.  Mio crocefisso Gesù, Tu spasimi, agonizzi sulla Croce.  Il mio  Ti amo  suggelli i tuoi spasimi, le strette do-lorose del tuo Cuore, le fiamme che lo divorano;  il mio  Ti amo  Ti sia di refrigerio, smorzi la tua sete arden-
te e suggelli tutte le parole che pronunziasti sulla Croce.
  Ricevendo nel mio  Ti amo l’ultimo tuo respiro, Ti supplico, per le pene strazianti che soffristi sulla Croce, di darci un ardente desiderio di vivere nella tua Divina Volontà.  Con la tua morte dona la morte al nostro volere e vita al tuo  Fiat  in tutti i cuori, affin-
ché Esso trionfante e vittorioso si stenda su tutto il genere
umano e 
regni  come  in  Cielo  così  in  terra.








Volume 1
... “ Come la moneta se non portasse impressa l’immagine del proprio re non sarebbe ritenuta dai popoli come buona, ma falsa e quindi di nessun valore, così le tue opere, se non sono innestate alla mia Croce ”. [1]
... “ Sappi che le virtù divengono dolci ed amabili quando vengono avvalorate e fortificate nell’innesto con la Croce.  Prima della mia venuta in terra, le pene, gli obbrobri, i dolori, la povertà, la malattia ed ogni specialità di Croce erano tenuti in conto di vera confusione ed infamia, ma dacché furono sofferti da Me, tutti vennero ad essere santificati e divinizzati dal mio contatto, sicché cambiarono aspetto e si resero dolci e graditi;  l’anima che ha il bene di avere qualcuna di queste Croci, si stima più che onorata e questo avviene perché l’anima ha ricevuto la mia divisa, rendendosi così figliola di Dio;  sperimenta invece il contrario, l’anima che guarda e si ferma nella corteccia della Croce e, trovandola molto amara, ne prende disgusto e ne dà lamento, giacché la riceve come se le fosse stata data a torto;  ma chi vi è penetrato dentro, trovandola molto gustosa e salutare, forma in lei la sua felicità ”  .... [2]
... “ Se tutti sapessero che bene inestimabile contiene in sé la Croce e come essa rende l’anima preziosa, tutti indispensabilmente l’agognerebbero, poiché chi ha il bene di possederla acquista con essa una gemma d’inestimabile valore;  basta solamente dirti che Io, venendo dal Cielo in terra, non scelsi la ricchezza ed i piaceri della vita, bensì ebbi come più care ed intime sorelle le croci e la povertà, le ignominie ed il più crudo patire, tanto che in presenza di tutto ciò ho sempre ardente-mente desiderato che presto si appressasse il tempo della mia Passione e Morte di Croce, giacché in questa Io avevo riposto la salvezza delle anime ”. ... [3]
“ Vuoi tu, diletta mia, essere tutta bella?  Contempla la Croce che ti darà i lineamenti più belli che si possano trovare sia in Cielo che in terra, tanto da fare innamorare Iddio che pur in Sé contiene tutte le infinite bellezze.  Vuoi tu essere ripiena d’immense ricchezze e non per breve tempo, bensì per tutta l’eternità?  Ebbene, se in te è entrata la brama di possedere il Cielo con tutte le sue ricchezze, innamorati sempre più della Croce;  essa ti somministrerà tutte le ricchezze, cominciando dai minutissimi centesimi, quali sono le più piccole sofferenze di qualsiasi specie, fino alle più incalcolabili somme quali le procurano le Croci più pesanti.  Intanto, gli uomini, che sono divenuti tanto avidi nel procacciarsi il minimo guadagno d’un mero soldo temporale che presto dovranno abbandonare, non si danno alcun pensiero di acquistare un centesimo di bene eterno;  quando Io, avendo compassione di loro per la spensieratezza che hanno per tutto ciò che riguarda il bene eterno, porgo loro benignamente l’occasione di profittarne, questi invece di essermi grati si sdegnano verso di Me e Mi offendono con la loro ostinazione.  Vedi, figlia mia, quanta cecità nella povera umanità!  Nella Croce, invece, vi sono racchiusi tutti i trionfi ed i più grandi acquisti e vittorie;  tu intanto, non avere altra mira se non la Croce, perché questa basterà e supplirà a tutto ... ” [4]
“ La Croce ben sopportata ed ardentemente bramata fa ben distinguere i predestinati dai reprobi, i quali sono sì recalcitranti ad ogni patire.  Sappi che nel giorno dell’Universale giudizio, gli amanti della Croce, a vederla comparire, quanto si rallegreranno, mentre i reprobi saranno presi ed assaliti da orribile spavento.  Sin da ora, diletta mia, si può senza dubbio asserire se un tale è uno dei salvati o è eternamente perduto;  poiché se questi, al presentarsi della Croce, l’abbraccia e con rassegnazione e pazienza Mi segue e di tanto in tanto la bacia, ringraziando Colui che gliel’ha inviata, è segno evidente e più che sicuro che costui è nel numero dei salvi;  ma se all’oppo-sto, al presentarsi della Croce, la persona s’irrita, la disprezza e vorrebbe ad ogni costo sottrarsi ad essa, già meritata a causa delle sue dissolutezze, può tenersi come segno certo che costui cammina per la via dell’inferno;  e quindi, i reprobi, se alla vista della Croce Mi offendono in vita, nel giorno del giudizio, più che mai, Mi bestemmieranno, vedendo comparire la Croce che produrrà in loro l’eterno terrore.  La Croce, poi, figlia mia, è il distintivo del vero cristiano:  essa dice tutto, poiché come un libro aperto fa distinguere il buono dal reo, ma fa anche conoscere chi sarà più o meno eminente.  Oltre a ciò, tutte le virtù, dinanzi all’eccellenza della Croce, si fanno dimessamente umili e riverenti, e sai quando acquistano maggior lustro e splendore?  Allorché si sono ben bene innestate in essa ”. [5]

“ Molte sono le piaghe che Mi fecero soffrire nella mia Passione, ma una fu la Croce;  ciò significa che molte sono le strade con cui attiro le anime alla perfezione, ma uno è il Cielo, in cui queste anime devono unirsi;  sicché, sbagliato quel Cielo, non c’è alcun altro, che possa renderle beate per sem-pre ”.
“ Guarda un poco:  una è la Croce, ma di vari legni fu formata detta Croce;  ciò vuol dire che uno è il Cielo, ma vari posti questo Cielo contiene, più o meno gloriosi;  a misura delle sofferenze sofferte quaggiù, più o meno pesanti, saranno distribuiti i posti.  Se tutti conoscessero la preziosità del patire, farebbero a gara per volere patire di più, ma questa scienza dal mondo non viene conosciuta;  perciò aborriscono ciò che può renderli più ricchi in eterno ”. [6]
“ La Croce dispone l’anima alla pazienza.  La Croce apre il Cielo ed unisce insieme Cielo e terra, cioè:  Dio e l’anima.  La virtù della Croce è potente e, quando entra in un’anima, ha la virtù di togliere la ruggine di tutte le cose terrene;  non solo dà la noia, il fastidio, il disprezzo delle cose della terra, ma anche rende il sapore, il gradimento delle cose celesti;  da pochi viene riconosciuta la virtù della Croce, perciò molti la disprezzano ”. [7]
“ La Croce comunica uno splendore all’anima tale da renderla trasparente;  quando un oggetto è trasparente, ad esso si possono dare tutti i colori che si vuole;  così la Croce, con la sua luce, dà tutti i lineamenti e le forme più belle che possano essere immaginati, non solo dagli altri, ma anche dall’anima stessa che prova la Croce.  Inoltre, in un oggetto trasparente, subito si scopre la polvere, le piccole macchie, ed anche l’adombramento; tale è la Croce.  Siccome rende l’anima trasparente, subito fa scoprire all’anima i piccoli difetti, le minime imperfezioni;  non c’è mano maestra più abile della Croce a preparare l’anima ad essere resa degna abitazione del Dio del Cielo ”. [8]
“ Figlia mia,  non sai tu che il marchio più nobile che posso imprimere nei Miei cari figli è la Croce? ” [9]
“ Figlia mia,  la via della Croce è una via battuta di stelle;  per chi conforme cammina, quelle stelle si cambiano in soli luminosissimi.  Quale felicità per l’anima, l’essere circondata da quei soli per tutta l’eternità!  Il premio grande che do alla Croce, è tanto che non c’è misura, né di larghezza, né di lunghezza;  è quasi incomprensibile alle menti umane;  questo perché nel sopportare le Croci, non ci può essere alcunché d’umano, ma tutto di divino ”. [10]

La Croce sofferta da Voi, Gesù Cristo, mi ha liberata dalla schiavitù del demonio e mi ha sposata con la Divinità con nodo indissolubile;  la Croce è feconda e partorisce in me la Grazia;  la Croce è luce, mi elimina l’inganno del temporale e mi svela l’Eterno;  la Croce è fuoco e tutto ciò che non è di Dio trasforma in cenere, fino a vuotarmi il cuore dal minimo filo di erba che potrebbe esservi.  La Croce è moneta di inestimabile valore;  se io avrò, Sposo Santo, la fortuna di possederla, mi arricchirò di monete eterne, fino a divenire la più ricca in Paradiso, dato che la moneta che vale in Cielo è la Croce sofferta in terra.  La Croce, poi, non solo mi fa conoscere me stessa, ma mi dà anche la conoscenza di Dio.  La Croce mi innesta tutte le virtù.  La Croce è la nobile Cattedra dell’Increata Sapienza, che mi insegna le dottrine più elevate, sottili e sublimi.  La Croce, da sola, mi svelerà i misteri più nascosti, le cose più recondite, la perfezione più perfetta, tutto ciò essendo nascosto ai dotti ed ai sapienti del mondo.  La Croce è acqua benefica che non solo mi purifica, ma mi somministra anche il nutrimento per le virtù, facendomele crescere, e mi lascia soltanto quando sarò ricondotta alla Eterna Vita.  La Croce è rugiada celeste che mi conserva  ed abbellisce il bel giglio della purità.  La Croce è l’alimento della Speranza.  La Croce è la fiaccola della Fede operante.  La Croce è legno asciutto che conserva e mantiene sempre acceso il fuoco della Carità.  La Croce è legno asciutto che fa svanire e mette in fuga tutti i fumi di superbia e di vanagloria e produce nell’anima l’umile viola dell’u-miltà.  La Croce è l’arma più potente che offende i demoni e mi difende da tutti i loro artigli.  L’anima che possiede la Croce, è invidiata ed ammirata dagli stessi Angeli e Santi e suscita rabbia e sdegno nei demoni.  La Croce è il mio Paradiso in terra;  se nel Paradiso dei Beati ci sono i godimenti, nel Paradiso in terra ci sono i patimenti.  La Croce è la catena d’oro purissimo che mi congiunge con Voi, mio Sommo Bene, formando l’unione più intima possibile, fino a fare scomparire l’essere mio, tramutandomi in Voi, mio ‘ Oggetto amato ’, tanto da sentirmi perduta in Voi e vivente della stessa Vostra vita ”.
“ La Croce è tanto potente e le ho comunicato tanta grazia, da renderla più efficace degli stessi Sacramenti;  ricevendo il Sacramento del mio Corpo, sono necessari le disposizioni ed il libero concorso dell’anima, per ricevere le mie grazie, altrimenti, tali grazie possono mancare; la Croce ha la virtù di disporre l’anima alla grazia ”. [11]
“ La Croce è uno specchio, dove l’anima vede la Divinità e, guardandosi, coglie i lineamenti più somiglianti a Dio.  La Croce non solo deve essere amata e desiderata, ma la creatura deve considerarla un onore ed una gloria.  Questo è operare da Dio e diventare come Dio per partecipazione, poiché solo Io Mi gloriai della Croce, feci un onore del mio patire e amai tanto la Croce che, in tutta la mia vita non volli stare un momento senza la Croce ”. [12]
“ Figlia mia,  quanto è preziosa la Croce!  Il Sacramento del mio Corpo, nel darsi all’anima la unisce con Me, la trasmuta, fino a farla diventare come Me;  con il consumarsi delle specie, si disunisce l’unione realmente contratta;  per la Croce, ciò non avviene.  La Croce prende Dio e l’unisce con l’anima per sempre e, per maggiore sicurezza, la Croce si pone come suggello.  Dunque, la Croce suggella Dio nell’anima, in modo che non ci sia mai separazione tra Dio e l’anima crocifissa ”. [13]
“ Figlia mia,  se l’Eucaristia è caparra per la futura gloria, la Croce è il saldo per comprarla.  L’Eucaristia, essendo seme che impedisce la corruzione, è come quelle erbe aromatiche, che vengono usate per ungere i cadaveri, affinché questi non siano corrotti;  l’Eucaristia dona l’immortalità all’anima ed al corpo;  la Croce abbellisce l’anima ed è tanto potente che, se c’è contrazione di debiti, se ne fa mallevadore;  offrendo sicurezza, la Croce, si fa restituire la scrittura del debito contratto e, dopo avere soddisfatto ogni debito, forma per l’anima il trono sfolgorante nella futura gloria.  Sì, la Croce e l’Eucaristia si complementano ed una dà speranza più dell’altra ”.
“ La Croce è il mio letto fiorito, non perché in Essa non abbia sofferto atroci spasimi, ma perché, per mezzo della Croce, ho partorito tante anime alla grazia ed ho visto spuntare tanti bei fiori che hanno prodotto tanti frutti celesti;  vedendo tanto bene, ho considerato mia delizia quel letto di dolore e Mi sono dilettato della Croce e del patire ”. [14]
“ La Croce assorbe nell’anima la mia Divinità.  Rende l’anima simile alla mia Umanità e ricopia in essa le mie stesse opere ”. [15]
“ Figlia mia,  sono tristi tempi che Mi costringono a castigare, poiché gli uomini si sono tanto insuperbiti, che ognuno crede di essere Dio per se stesso;  se Io non mettessi mano ai flagelli, farei un danno alle loro anime, perché soltanto la Croce è l’alimento dell’umiltà;  se ciò non facessi, Io stesso farei loro mancare il mezzo per farli umiliare e per farli arrendere dalla loro strana pazzia;  tuttavia, la maggior parte degli uomini si irrita e Mi offende.  Io Mi comporto come un padre che spezza a tutti il pane per alimentarli;  ma alcuni figli non lo vogliono prendere, anzi se ne servono per gettarlo in faccia al padre.  Che colpa ha il povero padre?  Tale sono Io;  perciò, compatiscimi nelle mie afflizioni ”. [16]



“ Figlia mia,  non le opere, né la predicazione, né la stessa potenza dei miracoli fecero riconoscere con chiarezza il Dio che sono;  quando fui messo sulla Croce ed innalzato su di essa come sul mio trono, allora fui riconosciuto Dio.  Solamente la Croce rivelò al mondo ed a tutto l’inferno chi Io veramente fossi.  Tutti furono scossi da ciò e riconobbero in Me il loro Creatore.  Quindi, è la Croce che rivela Dio all’anima e rivela se l’anima è veramente di Dio.  Si può dire che la Croce scopra tutte le intime parti dell’anima e riveli a Dio ed agli uomini chi ella sia ”. [17]
“ Anche Io, nel corso della mia Passione, provai un estremo abbandono, sebbene la mia Volontà fosse sempre unita con il Padre e con lo Spirito Santo;  volli soffrire ciò, per divinizzare in tutto la Croce.  Rimirando Me e la Croce, tu vi troverai lo stesso splendore, gli stessi ammaestramenti e lo stesso specchio in cui potrai specchiarti continuamente, senza trovare alcuna differenza ”. [18]
“ Figlia mia,  il mondo è sempre corrotto.  Tuttavia, vi sono tempi in cui il mondo giunge a tale corruzione che, se Io non versassi sopra le genti parte della mia Croce, esso perirebbe nella corruzione.  Così fu quando Io venni nel mondo:  soltanto la Croce salvò molti dalla corruzione in cui il mondo era immerso.  In questi tempi, è giunta a tanto la corruzione, che se Io non versassi sugli uomini i flagelli, le spine e le Croci, facendo versare loro anche il sangue, essi sarebbero sommersi dalle onde della corruzione ”. [19]
Questa mattina il mio adorabile Gesù si è fatto vedere unito al Santo Padre, al quale ha detto:  “ Le cose fin qui sofferte non sono altro che ciò che Io passai dall’inizio della Passione fino alla condanna a morte;  figliuolo mio, non ti resta altro che portare la Croce al Calvario ”.
Mentre ciò diceva, Gesù Benedetto ha preso la Croce e l’ha messa sulle spalle del Santo Padre, aiutandolo Lui stesso a portarla.  Facendo ciò, ha soggiunto:  “ La mia Chiesa pare che sia moribonda, specie per quanto riguarda le condizioni sociali, che, con timore, si aspettano il grido di morte.  Coraggio figliuolo mio!  Dopo che sarai giunto sul monte, all’innalzarsi della Croce, tutti si scuoteranno e la Chiesa deporrà l’aspetto di moribondo e riacquisterà il suo pieno vigore;  soltanto la Croce ne è il mezzo.  Come soltanto la Croce fu il mezzo per riempire il vuoto, che il peccato aveva fatto, e per annullare l’abisso di distanza infinita che c’era tra Dio e l’uomo, così, in questi tempi, soltanto la Croce farà innalzare la fronte della mia Chiesa coraggiosa e risplendente, per confondere e mettere in fuga i nemici ”. [20]
“ Figlia mia,  la Croce è Sacramento:  ognuno dei Sacramenti contiene i suoi effetti speciali:  chi toglie la colpa, chi conferisce la grazia, chi unisce con Dio, chi dona la forza, e in più ci sono tanti altri effetti;  soltanto la Croce unisce tutti insieme questi effetti, producendoli nell’anima con tale efficacia, da renderla, in pochissimo tempo, simile all’originale donde uscì ”. [21]
“ Hai visto perché tengo questo fascio di croci in braccio?  L’amore verso le creature Mi costringe a tenerlo, poiché Io sto in continua attitudine di amore per loro.  La Croce è il primo disinganno ed il primo giudice dell’operato delle creature.  Se la creatura si arrende, la Croce le eviterà il giudizio di Dio, poiché Mi ritengo soddisfatto quando in vita una creatura si sottopone al giudizio della Croce.  Se non si arrende, la creatura si troverà nell’ambiente del secondo disinganno, quello del-la morte, e sarà giudicata con maggiore rigore da Dio, per essere sfuggita al giudizio della Croce, che è tutto giudizio di amore ”. [22]

“ Figlia mia,  nella Creazione Io diedi all’anima la mia immagine, nell’Incarnazione le diedi la mia Divinità, divinizzando l’Umanità.  Nell’atto stesso in cui si incarnò la Divinità nell’Umanità, la Divinità si incarnò nella Croce;  perciò, da quando fui concepito, fui concepito unito alla Croce.  Si può dire che, come la vera Croce fu unita con Me nell’Incarna-zione che ebbi nel seno di mia Madre, così la Croce forma altrettante mie incarnazioni nel seno delle anime.  Poiché Essa forma la mia incarnazione nelle anime, la Croce è la incarnazione dell’anima in Dio.  Essa, distruggendo nell’anima ciò che è della natura umana, la riempie tanto della Divinità, da formare una specie di incarnazione:  Dio nell’anima e l’anima in Dio ”.
Io sono restata incantata nel sentire che la Croce è l’incar-nazione dell’anima in Dio;  Lui ha ripetuto:  “ Non dico unione, ma incarnazione.  Infatti, la Croce penetra tanto nella natura umana, da fare diventare la stessa natura dolore.  Dove c’è il dolore, là vi è Dio, poiché non possono essere separati Dio ed il dolore.  La Croce, formando questa specie di incarnazione, rende l’unione più stabile e quasi difficile la separazione tra Dio e l’anima, così come è difficile separare il dolore dalla natura.  Invece, nell’unione può facilmente avvenire la separazione.  L’unione, infatti, non è vera incarnazione, ma similitudine di incarnazione ”. [23]
“ Figlia mia,  le sofferenze e le Croci sono come tante citazioni che Io invio alle anime.  Se l’anima accetta queste citazioni, sia che siano citazioni che avvisano l’anima di pagare qualche debito, sia che siano avviso di fare qualche acquisto per la vita eterna, l’anima Mi risponde rassegnandosi alla mia Volontà, ringraziandomi, ed adorando le mie sante disposizioni.  Allora, troviamo subito l’accordo e l’anima evita tanti inconvenienti, che deriverebbero dall’essere citata di nuovo, dal richiedere avvocati, dal subire una causa e la condanna del giudice.  Solo rispondendo alla citazione con la rassegnazione e con il ringraziamento, si supplisce a tutto questo, poiché la Croce è per l’anima citazione, avvocato e giudice, senza avere bisogno di altro per prendere possesso del regno.  Se l’anima non accetta queste citazioni, pensa agli obblighi, alle sciagure ed agli intralci nei quali si getta l’anima, e quale sarà il rigore del Giudice nel condannarla, poiché ella ha sfuggito la Croce!  Il Giudice è mite, è compassionevole, è più inclinato ad arricchirla che a giudicarla, è più intento ad abbellirla che a condannarla ”. [24]


“ Figlia mia,  tra tanti titoli che la Croce ha, c’è il titolo di festiva.  Infatti, quando si riceve un dono, cosa accade?  Si fa festa, lo si gradisce e si è più allegri.  La Croce, essendo il dono più prezioso e più nobile, fatto dalla Persona più grande ed unica che esista, è più gradita e causa più festa, più gaudio, di tutti gli altri doni.  Tu stessa puoi dire quali altri titoli si possono dare alla Croce ”.  Ed io:  “ Come Voi dite, si può dire che la Croce è festante, giubilante, gaudente, desiderabile ”.  E Lui:  “ Bene, bene hai detto;  ma l’anima giunge a sperimentare questi effetti della Croce solamente quando è perfettamente rassegnata alla mia Volontà ed ha donato tutta se stessa a Me, senza ritenere niente per sé.  Io, per non farmi vincere in amore dalle creature, dono loro tutto Me stesso e, nel donare Me stesso, dono anche la mia Croce.  L’anima, riconoscente per il mio dono, fa festa e gode ”. [25]
“ Figlia mia,  non volerti stancare nel soffrire, ma fa’ come se ad ogni ora tu cominciassi a soffrire.  Infatti, chi si lascia dominare dalla Croce, distrugge nell’anima i tre regni cattivi, che sono:  il mondo, il demonio e la carne, e li sostituisce con i tre regni buoni che sono:  il regno spirituale, il Divino e l’Eter-no ”. [26]
“ Figlia mia,  quanto più il ferro è battuto, tanta più luce acquista;  anche se il ferro non ha ruggine, i colpi servono a mantenerlo lucido e spolverato.  Allora, chiunque si avvicina ad esso, facilmente si rimira in quel ferro come se fosse uno specchio.  Così l’anima, quanto più i colpi della Croce la battono, tanta più luce acquista e si mantiene spolverata da qualunque cosa.  Allora, chiunque si avvicina a lei, si rimira in lei come se fosse uno specchio;  naturalmente, lei essendo specchio, fa il suo ufficio, e cioè:  fa vedere se i volti sono macchiati o puliti, se belli o brutti.  Ciò non basta;  Io stesso Mi delizio di rimirarmi in lei e, non trovando né polvere, né altra cosa che impedisce di riflettere la mia immagine, l’amo sempre di più ”. [27]
“ Figlia mia,  la Croce è semenza di virtù.  Come chi semina, raccoglie dieci, venti, trenta ed anche cento volte, così la Croce, essendo seme, moltiplica le virtù, le perfeziona e le abbellisce fino alla meraviglia.  Perciò, quante più croci si addensano intorno a te, tanti più semi di virtù vengono posti nel-l’anima tua.  Invece di affliggerti, quando ti giunge una nuova Croce dovresti rallegrarti, pensando di avere acquistato un altro seme, per arricchirti ed anche per completare la tua coro-
na ”. [28]
“ Figlia mia,  le caratteristiche dei miei figli sono:  Amore alla Croce, Amore alla gloria di Dio ed Amore alla gloria della Chiesa, fino a dare la propria vita.  Chi non ha queste tre caratteristiche, invano si dichiara mio figlio.  Chi ardisce dirlo, è un bugiardo ed un traditore, che tradisce Dio e se stesso.  Vedi un po’ se tu le hai! ” [29]
“ Figlia mia,  la Croce è sostegno dei deboli, fortezza dei forti, germe e custodia della verginità ”. [30]
“ Figlia mia,  le Croci, le mortificazioni e qualunque specie di sofferenza sono altrettante fonti battesimali.  Qualunque specie di Croce, che è intinta nel pensiero della mia Passione, perde la metà dell’asprezza e diminuisce di metà il suo pe-
so ”. [31]
“ Figlia mia,  volli essere crocifisso ed innalzato in Croce, per fare sì che le anime che Mi vogliono, possano trovarmi.  Uno Mi vuole Maestro, perché sente la necessità di essere ammaestrato, ed Io Mi abbasso ad insegnargli tanto le cose piccole quanto le più alte e sublimi, per renderlo il più dotto.  Un altro, che geme nell’abbandono e nell’oblio, volendo trovare un padre, viene ai piedi della mia Croce, ed Io Mi faccio Padre, dandogli per abitazione le mie piaghe, per bevanda il mio Sangue, per cibo le mie carni e per eredità il mio stesso Regno.  Un altro, che è infermo, Mi trova medico, poiché non solo lo guarisco, ma gli do anche i rimedi sicuri per non più cadere nelle infermità.  Un altro, che è oppresso da calunnie e da disprezzi, ai piedi della mia Croce trova il suo difensore, pronto a sostituirgli le calunnie ed i disprezzi con onori divini.  Così per tutti gli altri;  chi Mi vuole giudice, Mi trova Giudice;  chi amico, chi sposo, chi avvocato, chi sacerdote, tale Mi trovano.  Volli essere inchiodato nelle mani e nei piedi, per non oppormi a nulla di ciò che le creature vogliono, per farmi come esse Mi vogliono.  Tuttavia le genti, vedendo che Io non posso muovere neppure un dito, ardiscono offendermi ”. [32]

“ Figlia mia,  non furono soltanto le mani ed i piedi che furono inchiodati in Croce, ma tutte le particelle della mia Umanità, della mia Anima e della mia Divinità;  tutte restarono inchiodate nella Volontà del Padre, poiché la Crocifissione fu Volontà del Padre;  perciò, restai tutto nella sua Volontà inchiodato e trasmutato.  Ciò era necessario:  cosa è il peccato se non un ritirarsi dalla Volontà di Dio, da tutto ciò che, essendo buono e santo, Dio ci ha dato?  Credersi di essere per se stesso qualche cosa, è offendere il proprio Creatore.  Ed Io, per riparare questa audacia e questo idolo proprio che si fa la creatura di se stessa, volli perdere del tutto la mia volontà e vivere della Volontà del Padre, a costo di grande sacrificio ”. [33]
“ Figlia mia,  quando ricevetti la Croce, l’abbracciai come il mio più caro tesoro, perché nella Croce dotai le anime e le sposai a Me.  Ora, guardando la Croce, la sua lunghezza e larghezza, Io giubilai, perché vedevo in essa le doti sufficienti a tutte le mie spose;  nessuno poteva temere di non potersi sposare con Me, tenendo Io in mio pugno, nella Croce, il prezzo della loro dote.  Però, c’è una condizione;  se l’anima accetta i piccoli donativi che Io le invio, che sono le croci, come pegno che Mi accetta per sposo, lo sposalizio viene firmato e le dono la dote;  se, invece, l’anima non accetta i donativi, cioè non si rassegna alla mia Volontà, resta sciolto tutto e, nonostante che Io voglia donarle la dote, non posso.  Per formare uno sposalizio, ci vuole sempre la volontà di ambedue le parti;  l’anima, non accettando i donativi, non vuole accettare lo sposalizio ”.[34]
“ Figlia mia,  la Croce è un tesoro;  il luogo più sicuro dove mettere in salvo questo pregiato tesoro è l’anima propria, che è luogo sicuro quando l’anima è disposta con la pazienza, con la rassegnazione e con le altre virtù a ricevere questo tesoro.  Le virtù sono tante chiavi che lo custodiscono, per non sciuparlo e per non esporlo ai ladri.  Se non c’è, specialmente, la chiave d’oro della pazienza, questo tesoro troverà tanti ladri che lo ruberanno e ne faranno sciupio ”. [35]
“ Figlia mia,  la Croce sta alla creatura come la briglia al cavallo.  Cosa sarebbe del cavallo, se l’uomo non usasse la briglia?  Sarebbe indomito, sfrenato, ed andrebbe di precipizio in precipizio, fino ad inferocirsi ed a rendersi nocivo all’uomo ed a se stesso.  Invece con la briglia, il cavallo si fa guidare, diviene mansueto, cammina per la via diritta, serve ai bisogni dell’uomo come un fido amico ed è salvato da qualunque precipizio, perché l’uomo lo custodisce e lo protegge.  Tale è la Croce per l’uomo;  la Croce lo doma, lo frena, lo arresta nella corsa di precipitarsi nelle vie delle passioni che sente in sé, che come fuoco lo divorano;  quindi, invece di inferocirsi contro Dio e fare danno a se stesso, la Croce smorza le passioni, lo rende mansueto, lo guida, serve alla gloria di Dio ed alla salvezza sua.  Se non fosse per la Croce, che la divina provvidenza, per sua misericordia, tiene come briglia per frenare l’uomo, in quanti altri mali si vedrebbe giacere la povera umanità! ” [36]
“ Figlia mia,  se la perfetta rassegnazione è il segno certo e sicuro della predestinazione, la Croce allarga i confini del regno del Cielo ”. [37]
“ Figlia mia,  la Croce è un frutto spinoso, che, al di fuori, è molto pungente;  tolte le spine e la scorza, si trova un frutto prezioso e saporito.  Soltanto chi ha la pazienza di sopportare le molestie delle punture può giungere a scoprire il segreto della preziosità e del sapore di questo frutto.  Soltanto chi è giunto a scoprire questo segreto, guarda la Croce con amore e, con avidità, va in cerca di questo frutto, senza preoccuparsi delle punture;  tutti gli altri la guardano con sdegno e la disprezza-
no ”.
Ed io:  “ Dolce mio Signore, qual è questo segreto che c’è nel frutto della Croce? ”
E Lui:  “ Il segreto dell’eterna beatitudine.  Nel frutto della Croce si trovano tante monetine che valgono soltanto per entrare in Cielo.  L’anima, con queste monetine, si arricchisce e si rende beata in eterno ”. [38]

“ Figlia,  la Croce è porta della vita;  soltanto chi non l’ama, non ama la propria vita, poiché solo con la Croce innestai la Divinità all’umanità perduta.  È soltanto la Croce che continua la Redenzione nel mondo, innestando, chiunque la riceve, nella Divinità;  chi non l’ama, non sa alcunché, né di virtù, né di perfezione, né di amore di Dio, né di vera vita.  È come per un ricco che, perdute le ricchezze, gli si presenta un mezzo per acquistarle di nuovo e forse di più.  Quanto egli ama questo mezzo?  Non mette egli forse la propria vita in questo mezzo per ritrovare la vita nelle ricchezze?  Così è la Croce:  l’uomo era diventato poverissimo;  la Croce è il mezzo non solo per salvarlo dalla miseria, ma per arricchirlo di tutti i beni;  perciò la Croce è la ricchezza dell’anima ”.  Poi, Gesù è scomparso;  io sono rimasta più amareggiata, pensando a ciò che avevo perso. [39]
“ Figlia mia,  mia Madre uscì nel giorno della mia Passione soltanto per potere incontrare e sollevare il Figlio.  Così per l’anima veramente amante, in tutto il suo operare la sola intenzione deve essere quella di incontrare l’Amato diletto e di sollevarlo dal peso della di Lui Croce.  In tal modo, poiché la vita umana sviluppa continuamente azioni, sia interiori che esteriori, l’anima può avere continui incontri con il suo Amato;  e, allora, lo incontrerà solamente?  No!  Lo saluterà, l’abbraccerà, lo bacerà, lo consolerà, lo amerà.  Fosse anche una parolina detta di sfuggita, Lui resterà pago e contento.  Inoltre contenendo l’azione sempre un sacrificio, se l’azione servirà per il sacrificio che c’è dentro l’azione, essa servirà per sollevarmi dal peso della mia Croce.  Quale sarà la felicità di quell’anima che, nel suo operare, starà in continuo contatto con Me?  Quanto crescerà il mio amore ad ogni incontro in più che ella avrà con Me, mediante il suo operare con Me!  Quanti pochi si servono di ciò per trovare la via brevissima, nella loro azione, per venire a Me, per stringersi a Me e per sollevarmi da tante afflizioni che Mi danno le creature! ” [40]
“ Figlia mia,  è proprio così:  soltanto la Croce fa conoscere se veramente si ama il Signore, purché la Croce sia portata con pazienza e rassegnazione;  infatti, dove c’è pazienza e rassegnazione nelle croci, c’è Vita divina.  Essendo la natura tanto riluttante al patire, se c’è pazienza, questa non può essere cosa naturale, ma divina;  allora, l’anima non ama più il Signore con il solo suo amore, ma con questo unito con l’amore della Vita divina.  Onde, quali dubbi può avere l’anima se ama o meno il Signore, se giunge ad amarlo con il Suo stesso amore?  In altre cose ed anche negli stessi Sacramenti, che contengono questa Vita divina, anche se uno ama non c’è la certezza della Vita divina che dà la Croce.  La Vita divina può esserci o può non esserci, a seconda della disponibilità dell’anima.  Si può fare benissimo la confessione, ma se manca la disponibilità non si può dire, certamente, che si ama e che si è ricevuta la Vita divina.  Facendo la Comunione, si riceve la Vita divina;  ma si può essere certi che rimanga nell’anima questa Vita?  Aveva la vera disponibilità?  In certuni che fanno la Comunione, che si confessano, all’occasione non si vede in loro la pazienza della Vita divina;  e se manca la pazienza manca l’amo-re, perché l’amore si conosce soltanto nel sacrificio;  ed allora ecco i dubbi;  mentre, la pazienza, la rassegnazione, sono i frutti che soltanto la croce, la grazia e l'amore, producono ”. [41]

“ Figlia mia,  chi prende la Croce in modo umano, la trova infangata e, quindi, pesante ed amara;  invece, chi prende la Croce in modo divino, la trova piena di luce, leggera e dolce.  Poiché il modo umano è privo di grazia, di forza e di luce, esso sente la baldanza di dire:  ‘ Perché colui mi ha fatto quel torto?  Perché costui mi ha dato questo dispiacere, questa calunnia? ’  Allora, l’anima si riempie di sdegno, di ira, di vendetta e, quindi, la Croce si infanga, si attenebra e diventa pesante ed amara.  Invece, il modo divino è pieno di grazia, di forza, di luce e, quindi, non ha la baldanza di dire:  ‘ Signore, perché mi hai fatto questo? ’  Anzi, in esso l’anima si umilia e si rassegna, e la Croce si fa leggera, portandole luce e dolcezza ”. [42]

Stamane Gesù mi ha fatto vedere un’anima che piangeva;  pareva pianto di amore.  Gesù l’ha stretta a sé, mentre dentro il suo Cuore c’era una Croce, che, premendo sul cuore di lei, le faceva provare abbandoni, freddezze, agonie, distrazioni, apprensioni;  l’anima si divincolava e qualche volta sfuggiva dalle braccia di Gesù, per mettersi ai suoi piedi.  Gesù volendo che, in questo stato, ella resistesse a stare nelle Sue braccia, le ha detto:  “ Se saprai resistere, in questo stato, a stare nelle mie braccia senza divincolarti, questa Croce sarà la tua santificazione;  altrimenti starai sempre allo stesso punto ”. [43]

“ Figlia mia,  quando due volontà sono opposte tra di loro, una forma la Croce dell’altra.  Così è tra Me e le creature:  quando la loro volontà è opposta alla Mia, Io formo la Croce loro e loro la Croce mia;  Io sono l’asta lunga della Croce e loro quella corta;  le aste, incrociandosi, formano la Croce.  Invece, quando la volontà dell’anima si unisce con la Mia, le aste non sono più incrociate, ma unite tra di loro e, quindi, la Croce non è più Croce.  Hai capito?  Inoltre, Io ho santificato la Croce e non la Croce Me;  perciò, non è la Croce che santifica, ma è la rassegnazione alla mia Volontà che santifica la Croce.  La Croce tanto bene può operare, per quanto collegamento ha con la mia Volontà;  non soltanto ciò:  la Croce santifica, crocifigge parte della persona, ma la mia Volontà non risparmia alcunché, santifica tutto, crocifigge i pensieri, i desideri, la volontà, gli affetti, il cuore, tutto.  Essendo luce, la mia Volontà fa vedere all’anima la necessità di questa santificazione e crocifissione completa, e l’anima stessa Mi incita a compiere il lavorio della mia Volontà su di lei.  La Croce e le altre virtù, quando hanno qualche cosa, si accontentano e, se possono inchiodare la creatura con tre chiodi, considerano ciò un trionfo;  invece, la mia Volontà, non sapendo fare opere incomplete, non si accontenta di tre chiodi, ma di tanti chiodi, quanti sono gli atti di mia Volontà che dispongo sulla creatura ”. [44]
“ ... Sappi che, se ti tolgo la mia Croce di legno, ti do la Croce della mia Volontà, che non ha né altezza, né larghezza, ma è interminabile;  Croce più nobile non potrei darti;  non è di legno, ma di luce, ed in questa luce, scottante più di qualunque fuoco, soffriremo insieme in tutte le creature, nelle loro agonie e nelle loro torture.  Così, cercheremo di essere vita per tut-
ti ”.[45]

“ Figlia diletta mia, diletta figlia mia, riposati in Me;  le tue pene non tenerle con te, ma mandale sulla mia Croce, affinché facciano compagnia alle mie pene e Mi sollevino;  così, le mie pene faranno compagnia alle tue e ti sosterranno, bruceranno dello stesso fuoco delle tue e si consumeranno insieme.  Io guarderò le tue pene come se fossero mie, darò loro gli stessi risultati e lo stesso valore;  esse faranno gli stessi uffici, che faccio Io sulla Croce, presso il Padre e presso le anime;  anzi, vieni tu stessa sulla Croce.  Quanto saremo felici, stando insieme, anche patendo!  Infatti, non è il patire che rende infelice la creatura;  anzi, il patire la rende vittoriosa, gloriosa, ricca, bella;  la creatura è resa infelice, quando manca qualche cosa al suo amore.  Tu, unita con Me sulla Croce, sarai appagata in tutto nell’amore;  le tue pene saranno amore, la tua vita sarà amore, tu sarai tutta amore e, perciò, sarai felice ”. [46]
“ Figlia mia,  la mia consumazione sulla Croce continua ancora nelle anime.  Quando l’anima è ben disposta e Mi dà vita in sé, Io rivivo in lei come nella mia Umanità.  Le fiamme del mio amore Mi bruciano;  sento il desiderio di rendere testimonianza alle creature, dicendo:  ‘ Vedete quanto vi amo!  Non sono contento di essermi consumato sulla Croce per amore vostro;  voglio continuare a consumarmi nelle anime per amore vostro, anime che Mi hanno dato vita in loro.  Perciò, faccio sentire all’anima la consumazione della mia vita in lei;  allora, l’anima si trova in dif-ficoltà, soffre agonie mortali;  ella, non sentendo più la vita del suo Gesù in lei, si sente consumare.  Sentendo mancare in lei la vita che era abituata a vivere, ella si dibatte, trema, quasi come la mia Umanità sulla Croce quando la mia Divinità le sottrasse la forza e la lasciò morire.  Questa mia consumazione nell’anima non è umana, ma tutta divina;  Io sento soddisfazione, come se un’altra mia Vita Divina si fosse consumata per amore mio.  Infatti, non è la sua vita che si è consumata, ma la mia, che l’anima più non sente e più non vede, sembrandole che Io sia morto per lei;  ciò, per le creature, rinnova gli effetti della mia consumazione, ed Io, per l’anima, raddoppio la grazia e la gloria.  Così, Io sento il dolce incanto e le attrattive della mia Umanità, che Mi faceva fare ciò che volevo ’.  Lasciami fare anche tu ciò che voglio in te, lasciami libero ed Io svilupperò la mia Vita in te ”. [47]
“ Figlia,  nessuna specie di santità è senza Croce;  nessuna virtù si acquista senza l’unione con le mie pene.  Sappi, però, che ti ripagherò in grande misura per tutte le mie privazioni e per le stesse pene, che vorresti soffrire e non soffri ”. [48]
“ Figlia mia,  la mia Crocifissione fu completa;  sai perché?  Perché fu fatta nella Volontà Eterna del Padre mio;  in questa Volontà, la Croce si fece tanto lunga e tanto larga da abbracciare tutti i secoli, da penetrare in ogni cuore presente, passato e futuro;  così sono restato crocifisso in ciascun cuore di creatura.  La Divina Volontà ha messo chiodi a tutto il mio interiore, ai miei desideri, ai miei affetti, ai miei palpiti.  Posso dire che non avevo vita propria, ma la Vita della Volontà Eterna, che rinchiudeva in Me tutte le creature, ed alla quale Essa voleva che Io rispondessi per tutto.  Mai la mia Crocifissione avrebbe potuto essere tanto completa e tanto allargata, da abbracciare tutti, se il Volere Eterno non ne fosse stato l’Attore.  Anche in te voglio che la crocifissione sia completa ed allargata a tutti.  Ecco il perché del continuo richiamo nel mio Volere, delle spinte per portare innanzi alla Maestà Suprema tutta l’umana famiglia, delle spinte, in nome di tutti, per mettere in circolazione gli atti che essi non fanno.  L’oblio di sé e la mancanza di riflessioni personali, non sono altro che chiodi, messi dalla mia Volontà.
La mia Volontà non sa fare cose incomplete e piccole.  La mia Volontà, cingendo l’anima, la vuole in Sé ed, allargandola in tutto il suo ambiente eterno, mette il suggello del suo completamento.  Il mio Volere toglie tutto l’umano dall’interiore della creatura e vi mette tutto il divino.  Il mio Volere, per essere più sicuro, suggella tutto l’interiore della creatura con tanti chiodi, per quanti atti umani può avere vissuto la creatura, sostituendoli con tanti atti divini.  Così, il mio Volere forma le vere crocifissioni;  non per un tempo, ma per tutta la vita ”. [49]

“ Figlia mia,  quando ricevetti la Croce la guardai da cima a fondo, per vedere il posto di ciascuna anima che assumevo nella mia Croce;  fra tante anime guardai con più amore e feci più attenzione a quelle che sarebbero state rassegnate e avrebbero vissuto nella mia Volontà;  guardai quelle anime e vidi le loro croci lunghe e larghe come la mia, perché la mia Volontà, compensando ciò che mancava alle croci loro, le allungava e le allargava quanto la mia.  Quanto risaltava la tua croce lunga, lunga, per tanti anni di letto, sofferti soltanto per compiere la mia Volontà!  La mia Croce era soltanto per compiere la Volontà del mio Padre celeste, la tua per compiere la mia Volontà.  L’una croce faceva onore all’altra;  poiché l’una e l’altra avevano la stessa dimensione, esse si confondevano tra di loro.  La mia Volontà ha virtù di ammorbidire la durezza, di raddolcire l’amarezza, di allungare ed allargare le cose corte e strette.  Perciò, quando ebbi la Croce sulle mie spalle, ho provato la morbidezza e la dolcezza delle croci delle anime che avrebbero sofferto nel mio Volere.  Il mio Cuore ebbe un respiro di sollievo;  la morbidezza delle croci di queste anime fece adattare la croce sulle mie spalle e la fece sprofondare tanto, da provocarmi una piaga profonda;  sebbene questa piaga Mi desse acerbo dolore, sentivo la morbidezza e la dolcezza delle anime che avrebbero sofferto nel mio Volere.  Dato che la mia Volontà è eterna, il loro patire, le loro riparazioni, i loro atti, circolavano in ogni goccia del mio Sangue, in ogni piaga, in ogni offesa.  Il mio Volere le faceva intervenire per le offese passate, da quando il primo uomo peccò, per le offese presenti e per quelle future.  Erano proprio tali anime che Mi ridavano i diritti del mio Volere, ed Io, per amore loro, ho decretato la Redenzione;  è a causa di queste anime che gli altri partecipano alla Redenzione.  Non c’è bene, né in Cielo, né in terra, che Io concedo, che non sia per causa loro ”. [50]
Stavo pensando:  “ Come mai il mio buon Gesù è cambiato con me?  Prima, tutto si dilettava nel farmi patire, tutto era partecipazione di chiodi e di croce;  adesso tutto è svanito;  non si diletta più nel farmi patire.  Quando qualche volta soffro, mi guarda con indifferenza, non mostra più il piacere di una volta ”.   Mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù, muovendosi nel mio interiore e sospirando, mi ha detto:  “ Figlia mia,  quando ci sono i piaceri maggiori, i piaceri minori perdono il loro diletto, la loro attrattiva e, perciò, vengono considerati con indifferenza.  La Croce lega la grazia;  ma chi alimenta la Croce?  Chi la fa crescere a debita statura?  La mia Volontà.  È lei sola che completa tutto e fa compiere i miei più alti disegni nell’anima.  Se non fosse per la mia Volontà, la stessa Croce, nonostante il potere e la grandezza che contiene, può fare rima-nere le anime a metà del cammino.  Quanti soffrono, ma, mancando l’alimento continuo della mia Volontà, non giungono alla meta, cioè al disfacimento del volere umano, ed il Volere Divino non può dare l’ultimo colpo, l’ultima pennellata della santità divina.  Tu dici che sono svaniti i chiodi e le croci;  è falso, figlia mia, è falso!  Prima la tua croce era piccola, incompleta.  Ora la mia Volontà, elevandoti in Sé, fa sì che la tua croce sia grande e che ogni atto, che fai nel mio Volere, sia un chiodo che riceve il tuo volere.  Vivendo nella mia Volontà, la tua volontà si estende tanto, da diffonderti in ogni creatura;  la tua Volontà Mi dà, per ciascuna creatura, la vita che le ho dato, per ridarmi l’onore, la gloria, lo scopo, per cui l’ho creata.  La tua croce si estende non soltanto per te, ma per ciascuna creatura;  perciò, dovunque vedo la tua croce.  Prima la vedevo soltanto in te, ora la vedo dappertutto.  Quel fonderti nella mia Volontà, senza alcun interesse personale, ma soltanto per darmi quello che tutti dovrebbero darmi e per dare a tutti tutto il bene che il mio Volere possiede, è proprio soltanto della Vita divina, non di quella umana.  Soltanto la mia Volontà forma questa santità divina nell’anima.  Le tue croci di prima erano santità umana.  L’uomo, per quanto sia santo, non sa fare cose grandi, ma piccole, e tanto meno sa elevare l’anima alla santità ed alla fusione con l’operato del suo Creatore.  L’uomo resta sempre nello stato limitato di creatura, ma la mia Volontà, abbattendo tutte le barriere umane, getta l’uomo nell’immensità divina e tutto si fa immenso in lui:  croce, chiodi, santità, amore, riparazione.
Tutta la mia mira su di te non era la santità umana;  tuttavia, era necessario che prima facessi le cose piccole in te e, perciò, tanto Mi sono dilettato.  Ora, avendoti fatta procedere oltre e dovendoti fare vivere nel mio Volere, ho visto la tua piccolezza, cioè il tuo atomo, abbracciare l’immensità, per darmi, per tutti e per ciascuno, amore e gloria, per ridarmi tutti i diritti di tutta la Creazione.  Ciò Mi diletta tanto, che tutte le altre cose non Mi danno più piacere.  Perciò, la tua croce, i tuoi chiodi, saranno la mia Volontà, che, tenendo crocefissa la tua volontà, completerà in te la vera crocefissione, non ogni tanto, ma perfettamente, in modo tutto simile al mio, che fui conce-pito crocefisso e morii crocefisso, alimentando la mia croce della sola Volontà Eterna.  Perciò, per tutti e per ciascuno, Io fui crocefisso.  La mia Croce suggellò tutti con il suo emble-ma ”. [51]





[1] Capitolo 10
[2] Capitolo 48
[3] Capitolo 51
[4] Capitolo 52
[5] Capitolo 54
[6] Marzo 31-1899
[7] Maggio 16-1899
[8] Luglio 22-1899
[9] Luglio 28-1899
[10] Ottobre 22-1899
[11] Dicembre 2-1899
[12] Aprile 20-1900
[13] Aprile 21-1900
[14] Maggio 1-1900
[15] Giugno 14-1900
[16] Giugno 24-1900
[17] Marzo 8-1901
[18] Aprile 19-1091
[19] Aprile 21 1901
[20] Settembre 2 1901
[21] Aprile 25 1902
[22] Marzo 5-1903
[23] Dicembre 22-1903  
[24] Marzo 5-1904
[25] Marzo 16-1904
[26] Giugno 3-1904
[27] Agosto 14-1904
[28] Gennaio 28-1905
[29] Febbraio 8-1905
[30] Marzo 5-1905
[31] Giugno 5-1905
[32] Dicembre 15-1905
[33] Febbraio 23-1906
[34] Luglio 27-1906
[35] Agosto 11-1906
[36] Ottobre 8-1906
[37] Novembre 14-1906
[38] Maggio 9-1907
[39] Ottobre 4-1907
[40] Dicembre 1907
[41] Febbraio 16-1908
[42] Novembre 20-1909
[43] Gennaio 27-1912
[44] Novembre 18-1913
[45] Giugno 17-1915
[46] Aprile 12-1917
[47] Agosto 7-1918
[48] Giugno 16-1919
[49] Maggio 15-1920
[50] Febbraio 24-1922
[51] Giugno 6-1922

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