I Sette Dolori di Maria SS.
nella Divina Volontà
nella Divina Volontà
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio
LUISA PICCARRETA la PFDV
LUISA PICCARRETA la PFDV
I Sette Dolori di Maria SS.
nella Divina Volontà
nella Divina Volontà
Seguendo gli SCRITTI
della Serva di Dio
LUISA PICCARRETA la PFDV
LUISA PICCARRETA la PFDV
(Scrive
Luisa Piccarreta:)
Questa mattina mi son trovata fuori di me stessa, e
guardando nella volta del cielo vi vedevo sette soli risplendentissimi, ma la
forma era diversa dal sole che noi vediamo:
incominciava a forma di croce ed andava a finire in punta, e questa
punta stava dentro d’un Cuore. In primo
non si vedeva bene, perché era tanta la luce di questi soli che non lasciavano
vedere chi dentro vi stava, ma quanto più mi avvicinavo, tanto più si
distingueva che dentro ci stava la Regina Mamma, e avvicinandosi a me, tutta
benignità mi ha detto:
“Figlia mia, coraggio nella via del dolore. Vedi questi sette soli che mi escono da dentro il Cuore? Sono i sette miei dolori che mi fruttarono tanta gloria e splendore! Questi soli, frutto dei miei dolori,
saettano continuamente il Trono della Santissima Trinità, la Quale
sentendosi ferita mi mandano[1] sette canali di grazia continuamente, rendendomi patrona ed io li
dispongo a gloria di tutto il Cielo, a sollievo delle anime purganti ed a
benefizio di tutti i viatori”.
1° Dolore
<< Il vecchio Simeone annuncia a Maria che
una spada
di dolore le trapasserà l’anima >>
(Lc 2,33-35)
di dolore le trapasserà l’anima >>
(Lc 2,33-35)
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai
beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.
Chi anticipatamente si mette nelle mani della Provvidenza, offrendosi a
patire qualunque sorta di pene, miserie, malattie, calunnie e tutto ciò che il
Signore disporrà sopra di essa, viene a partecipare al primo dolore della profezia
di Simeone”.
dal Libro di Cielo -
Volume 2 - Luglio 4, 1899
Volume 2 - Luglio 4, 1899
Questa mattina, avendomi Gesù rinnovato le pene della
crocifissione, si trovava insieme la nostra Mamma Regina; e Gesù, parlando di Lei, ha detto:
“Il mio proprio Regno fu nel Cuore di mia Madre e questo
perché il suo Cuore non fu mai menomamente disturbato, tanto che nel mare
immenso della Passione soffrì pene immense, il suo Cuore fu passato a parte a
parte dalla spada del dolore, ma non ricevette un minimo alito di
turbazione. Quindi, essendo il mio
Regno regno di pace, perciò potetti in Lei stendervi il mio Regno e, senza
ricevere nessun ostacolo, liberamente regnare”.
2° Dolore
<< Maria con Giuseppe fugge in Egitto
per salvare Gesù >> (Mt 2,13-15)
per salvare Gesù >> (Mt 2,13-15)
dal Libro
di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai
beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.
Chi attualmente si trova nelle sofferenze e sta rassegnato e si tiene
più stretto con Me, non Mi offende, è come Mi salvasse dalle mani di Erode e
sano e salvo Mi custodisce nell’Egitto del suo cuore, e quindi partecipa al secondo
dolore”.
da “La Vergine Maria nel Regno
della Divina Volontà”, 24° giorno
della Divina Volontà”, 24° giorno
“Figlia mia carissima, il Cuore della Mamma tua oggi è
gonfio dall'amore e dal dolore, tanto che non posso trattenermi dal
piangere. Tu sai la venuta dei Re Magi,
i quali fecero rumore in Gerusalemme domandando del nuovo Re. E l'empio Erode, per timore d'essere rovesciato
dal trono, ha già dato il mandato di uccidere il mio dolce Gesù, la mia cara
Vita, con tutti gli altri bambini.
Figlia mia,
che dolore! Colui che è venuto a dar la
vita a tutti ed a portare nel mondo la nuova era di pace, di felicità, di
grazia, me lo vogliono uccidere! Che
ingratitudine! Che perfidia! Ah, figlia mia, dove giunge la cecità della
volontà umana! Fino a rendersi feroce,
a legare le mani allo stesso Creatore ed a rendersene padrona di Colui che
l'aveva creata.
Già il caro San Giuseppe è stato avvisato dall'Angelo di
partire presto per terra straniera. Tu
accompagnaci, figlia cara, non ci lasciare soli, ed io continuerò a darti le
mie lezioni sui gravi mali della volontà umana.
Ora, tu devi sapere che non appena l'uomo si sottrasse dalla
Divina Volontà, la ruppe col suo Creatore.
Tutto era stato fatto da Dio sulla terra [per lui], tutto era suo, e
l'uomo col non fare il Volere Divino perdette tutti i diritti e si può dire che
non aveva dove mettere il passo.
Ora, figlia cara, senti quanto ti amiamo io e questo caro
Bambino, che ai primi albori della vita va in esilio ed in terra straniera per
liberarti dall'esilio in cui ti ha messo l'umano volere, per richiamarti a
vivere non in terra straniera, ma nella tua patria, che ti fu data da Dio
quando fosti creata, cioè nel Regno del Fiat Supremo. Figlia del mio Cuore, abbi pietà delle lacrime della Madre tua e
delle lacrime di questo dolce, caro Bambino, ché piangendo ti preghiamo di non
fare mai la tua volontà; ma ti preghiamo,
ti scongiuriamo: ritorna nel grembo del
Voler Divino che tanto ti sospira!”
3° Dolore
<< Maria smarrisce Gesù e lo ritrova nel
tempio >>
(Lc 2,48)
(Lc 2,48)
dal Libro di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai
beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.
Chi si trova abbattuta di animo, arida e priva della mia presenza e sta
salda e fedele ai suoi soliti esercizi, anzi prende occasione come amarmi e
cercarmi di più senza stancarsi, viene a partecipare ai meriti e beni che
acquistò la mia Madre nel mio smarrimento”.
dal Libro di Cielo -
Volume 12 - Aprile 15, 1920
Volume 12 - Aprile 15, 1920
(Gesù a Luisa:) “Ah, figlia mia, il tuo stato penoso lo
sento nel mio Cuore; sento ripetermi la
corrente del dolore che passava tra Me e la mia Mamma: Lei era crocifissa per le mie pene; Io ero crocifisso per le sue. Ma la causa di tutto ciò, chi era? L’amore delle anime! Per amore di esse la mia cara Mamma
tollerava tutte le mie pene e fino la mia morte, ed Io per amor delle anime
tolleravo tutte le sue pene, fino a privarla di Me. Oh, quanto costò al mio ed al suo amore materno privare di Me la
mia inseparabile Mamma! Ma l’amore
delle anime trionfò di tutto”.
4° Dolore
<< Maria incontra Gesù che porta la croce
>>
(Lc 23,27)
(Lc 23,27)
dal Libro
di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai
beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.
Chi in qualunque occasione si trova, specie di vedermi offendere
gravemente, disprezzato, calpestato, e cerca di ripararmi, di compatirmi e di
pregare per quegli stessi che Mi offendono, è come se incontrassi in
quell’anima la mia stessa Madre che, se avesse potuto Mi liberava dai miei nemici; e vi partecipa al quarto dolore”.
dal Libro di Cielo - Volume 18 - Dicembre 20, 1925
“Figlia mia, le mie
lacrime incominciarono fin dal primo istante del mio concepimento nel seno
della mia Mamma Celeste, fino all’ultimo respiro sulla croce.
Quante volte la mia cara Mamma guardandomi restava
trafitta nel vedermi tutto bagnato di pianto, e Lei univa, per il dolore di vedermi
piangere, le sue lacrime alle mie, e piangevamo insieme; e alle volte ero costretto a nascondermi per
dar sfogo al pianto, per non trafiggere sempre il suo Cuore materno ed
innocente; altre volte aspettavo quando
la mia Celeste Mamma, per necessità doveva occuparsi in altre faccende domestiche,
per dar sfogo alle mie lacrime per poter compire il numero delle lacrime di
tutte le creature”.
dal Libro di Cielo -
Volume 12 - Dicembre 25, 1920
Volume 12 - Dicembre 25, 1920
“Trovandomi nel solito mio stato, mi son trovata fuori di me
stessa, insieme con Gesù. Facevo una
lunga via ed in questo cammino ora camminavo con Gesù, ora mi trovavo con la
Mamma Regina; se mi scompariva Gesù, mi
trovavo la Mamma e se scompariva la Mamma, mi trovavo Gesù. In questo cammino molte cose mi hanno
detto. Gesù e la Mamma erano molto
affabili, con una dolcezza che incantava;
io ho dimenticato tutto, le mie amarezze, anche la loro stessa
privazione, credevo di non più perderli.
Oh, com’è facile dimenticare il male davanti al bene!
Ora, all’ultimo del cammino, la Celeste Mamma mi ha preso in
braccio; io ero piccina, piccina e mi
ha detto: “Figlia mia, voglio
corroborarti in tutto”. E pareva che
con la sua santa mano mi segnava la fronte, come se scrivesse e vi mettesse un
suggello; poi, come se scrivesse negli
occhi, nella bocca, nel cuore, nelle mani e piedi e poi vi metteva il
suggello. Io volevo vedere ciò che Lei
mi scriveva, ma io non sapevo leggere quello scritto, solo alla bocca ho visto
due lettere che dicevano:
“Annientamento di ogni gusto”.
Ed io subito ho detto: “Grazie,
o Mamma! Mi togli ogni gusto che non
sia Gesù”. Volevo capire altro, ma la
Mamma mi ha detto: “Non è necessario
che lo sappia; abbi fiducia in Me, ti
ho fatto ciò che ci voleva”.
5° Dolore
<< Maria è presente alla crocifissione
e morte di Gesù >>
(Gv 19,25-27)
e morte di Gesù >>
(Gv 19,25-27)
dal Libro di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai
beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.
Chi crocifigge i suoi sensi per amore della mia Crocifissione e cerca di
ricopiare in sé le virtù della mia Crocifissione, vi partecipa al quinto”.
da “La Vergine
Maria nel Regno
della Divina Volontà”, 27° giorno
della Divina Volontà”, 27° giorno
Mi si strazia il Cuore;
mari immensi di dolori mi inondano;
mi sento che la vita mi vien meno per lo spasimo atroce. Ma nulla potevo negare al Fiat Divino; anzi, mi sentivo disposta a sacrificarlo con
le mie stesse mani se Lo avesse voluto.
La forza del Voler Divino è Onnipotente; e Io mi sentivo tale fortezza in virtù di Esso, che mi sarei
contentata di morire anziché negare nulla alla Divina Volontà.
Ora, figlia mia, ascoltami:
il mio materno Cuore è affogato di pene; il solo pensare che mi deve morire il mio Figlio, il mio Dio, la
mia Vita, è più che morte per la Mamma tua;
eppure, so che devo vivere. Che
strazio! Che squarci profondi si
formano nel mio Cuore, che come spade taglienti me lo passano a parte a
parte! Eppure, figlia cara, mi duole il
dirlo, ma devo dirtelo: in queste pene
e squarci profondi e nelle pene del mio amato Figlio c'era l'anima tua, la tua
volontà umana, che non facendosi dominare da quella di Dio, noi la coprivamo di
pene, la imbalsamavamo, la fortificavamo con le nostre pene, affinché si
disponesse a ricevere la vita della Divina Volontà”.
6° Dolore
<< Maria riceve sulle braccia Gesù
deposto dalla croce >>
(Gv 19,38-40)
deposto dalla croce >>
(Gv 19,38-40)
dal Libro di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai
beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.
Chi sta in continua attitudine d’adorare, di baciare le mie piaghe, di
riparazione, di ringraziamento ed altro, a nome di tutto l’uman genere, è come
se Mi tenesse nelle sue braccia come Mi tenne la Madre mia quando fui deposto
dalla croce, e vi partecipa al sesto dolore”.
dal Libro di Cielo -
Volume 4 - Febbraio 24, 1902
Volume 4 - Febbraio 24, 1902
Stando nel mio solito stato, è venuta la Regina Madre e mi
ha detto:
“Figlia mia, i miei dolori, come dicono i Profeti, furono un
mare di dolori, ed in Cielo si son cambiati in un mare di gloria, ed in ciascun
dolore mio ha[nno] fruttificato altrettanti tesori di grazia; e siccome in terra Mi chiamano Stella del
mare che con sicurezza guida al porto, così in Cielo Mi chiamano Stella
di luce per tutti i Beati, di modo che ne son ricreati di questa luce che
Mi produssero i miei dolori”.
7° Dolore
<< Maria accompagna Gesù alla sepoltura
>>
(Gv 19,41-42)
(Gv 19,41-42)
dal Libro
di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai
beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.
Chi si mantiene in grazia mia e vi corrisponde, e non dà a nessun altro
ricetto nel proprio cuore che a Me solo, è come Mi seppellisse nel centro del
cuore, e vi partecipa al settimo”.
dal Libro di Cielo -
Volume 15 - Marzo 23, 1923
Volume 15 - Marzo 23, 1923
Stavo pensando ai dolori della mia Mamma Celeste, ed il mio
amabile Gesù muovendosi nel mio interno mi ha detto:
“Figlia mia, il primo Re dei dolori fui Io, ed essendo Io
uomo e Dio, dovevo tutto accentrare in Me per avere il primato su tutto, anche
sugli stessi dolori. Quelli della mia
Mamma non erano altro che i riverberi dei miei, che riflettendo in Lei le
partecipavano tutti i dolori miei, che trafiggendola, la riempirono di tale
amarezza e pena, da sentirsi morire ad ogni riverbero dei miei dolori; ma l’amore la sosteneva e le ridava la
vita. Perciò, non solo per onore, ma
con diritto di giustizia [Ella] fu la prima Regina dell’immenso mare dei suoi
dolori”.
Onde, mentre [Gesù] ciò diceva, mi pareva di vedere la mia
Mamma di fronte a Gesù, e tutto ciò che conteneva Gesù, i dolori e le
trafitture di quel Cuore santissimo, riflettevano nel Cuore dell’addolorata
Regina, ed a quei riflessi si formavano tante spade nel Cuore della trafitta
Mamma, e queste spade erano suggellate da un Fiat di luce, in cui Ella restava circonfusa in mezzo a tanti Fiat di luce fulgidissima che le davano
tanta gloria, che mancano i vocaboli per narrarla. Quindi, Gesù ha ripreso il suo dire:
“Non furono i dolori che
costituirono Regina la mia Mamma e la fecero rifulgere di tanta gloria, ma il
mio Fiat onnipotente, cui[2]
intrecciava ogni suo atto e dolore e Si costituiva vita di ogni suo
dolore. Sicché il mio Fiat era l’atto primo che formava la
spada, dandole l’intensità del dolore che voleva. Il mio Fiat poteva
mettere in quel Cuore trafitto quanti dolori voleva, aggiungere trafitture a
trafitture, pene sopra pene, senza l’ombra della minima resistenza, anzi si
sentiva onorata che il mio Fiat Si
costituiva vita anche d’un suo palpito.
Ed il mio Fiat le diede gloria
completa e la costituì vera e legittima Regina”.
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