Tu devi sapere che il vivere nella nostra Volontà è un Dono che la nostra magnanimità vuol dare alle creature e con questo Dono la creatura si sentirà trasformata: da povero ricco, da debole forte, da ignorante dotto, da schiavo di vile passione, dolce e volontario prigioniero d’una Volontà tutta Santa che non lo terrà prigioniero, ma re di se stesso, dei domini divini e di tutte le cose create. Il gran Dono della nostra Volontà, dato come dono, cambierà la sorte infelice delle umane generazioni, menoché chi volontariamente vuol restare nella sua infelicità, molto più che questo Dono fu dato all’uomo nel principio della sua Creazione ed, ingrato, lo respinse col fare la sua volontà, sottraendosi dalla Nostra.Ora, chi si dispone a fare il nostro Volere prepara il posto, la decenza, la nobiltà dove poter mettere questo Dono sì grande ed infinito; le nostre conoscenze sul Fiat aiuteranno e prepareranno in modo sorprendente a ricevere questo Dono e, ciò che non hanno ottenuto fin oggi lo potranno ottenere domani.

sabato 15 settembre 2012

Maria SS.ma Addolorata


I Sette Dolori di Maria SS.
nella Divina Volontà

Seguendo gli Scritti della Serva di Dio
LUISA PICCARRETA la PFDV


I Sette Dolori di Maria SS.
nella Divina Volontà
Seguendo gli SCRITTI della Serva di Dio
LUISA PICCARRETA la PFDV

(Scrive Luisa Piccarreta:)
Questa mattina mi son trovata fuori di me stessa, e guardando nella volta del cielo vi vedevo sette soli risplendentissimi, ma la forma era diversa dal sole che noi vediamo:  incominciava a forma di croce ed andava a finire in punta, e questa punta stava dentro d’un Cuore.  In primo non si vedeva bene, perché era tanta la luce di questi soli che non lasciavano vedere chi dentro vi stava, ma quanto più mi avvicinavo, tanto più si distingueva che dentro ci stava la Regina Mamma, e avvicinandosi a me, tutta benignità mi ha detto:
“Figlia mia, coraggio nella via del dolore.  Vedi questi sette soli che mi escono da dentro il Cuore?  Sono i sette miei dolori che mi fruttarono tanta gloria e splendore!  Questi soli, frutto dei miei dolori, saettano continuamente il Trono della Santissima Trinità, la Quale sentendosi ferita mi mandano[1] sette canali di grazia continuamente, rendendomi patrona ed io li dispongo a gloria di tutto il Cielo, a sollievo delle anime purganti ed a benefizio di tutti i viatori”. 

1° Dolore
<< Il vecchio Simeone annuncia a Maria che una spada
di dolore le trapasserà l’anima >>

                                                                                  (Lc 2,33-35)
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.  Chi anticipatamente si mette nelle mani della Provvidenza, offrendosi a patire qualunque sorta di pene, miserie, malattie, calunnie e tutto ciò che il Signore disporrà sopra di essa, viene a partecipare al primo dolore della profezia di Simeone”. 
dal Libro di Cielo -
Volume 2 - Luglio 4, 1899
Questa mattina, avendomi Gesù rinnovato le pene della crocifissione, si trovava insieme la nostra Mamma Regina;  e Gesù, parlando di Lei, ha detto:
“Il mio proprio Regno fu nel Cuore di mia Madre e questo perché il suo Cuore non fu mai menomamente disturbato, tanto che nel mare immenso della Passione soffrì pene immense, il suo Cuore fu passato a parte a parte dalla spada del dolore, ma non ricevette un minimo alito di turbazione.  Quindi, essendo il mio Regno regno di pace, perciò potetti in Lei stendervi il mio Regno e, senza ricevere nessun ostacolo, liberamente regnare”.

2° Dolore
<< Maria con Giuseppe fugge in Egitto
                               per salvare Gesù >>      (Mt 2,13-15)
dal Libro di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.  Chi attualmente si trova nelle sofferenze e sta rassegnato e si tiene più stretto con Me, non Mi offende, è come Mi salvasse dalle mani di Erode e sano e salvo Mi custodisce nell’Egitto del suo cuore, e quindi partecipa al secondo dolore”. 
da “La Vergine Maria nel Regno
della Divina Volontà”
, 24° giorno
“Figlia mia carissima, il Cuore della Mamma tua oggi è gonfio dall'amore e dal dolore, tanto che non posso trattenermi dal piangere.  Tu sai la venuta dei Re Magi, i quali fecero rumore in Gerusalemme domandando del nuovo Re.  E l'empio Erode, per timore d'essere rovesciato dal trono, ha già dato il mandato di uccidere il mio dolce Gesù, la mia cara Vita, con tutti gli altri bambini.
Figlia mia, che dolore!  Colui che è venuto a dar la vita a tutti ed a portare nel mondo la nuova era di pace, di felicità, di grazia, me lo vogliono uccidere!  Che ingratitudine!  Che perfidia!  Ah, figlia mia, dove giunge la cecità della volontà umana!  Fino a rendersi feroce, a legare le mani allo stesso Creatore ed a rendersene padrona di Colui che l'aveva creata.   
Già il caro San Giuseppe è stato avvisato dall'Angelo di partire presto per terra straniera.  Tu accompagnaci, figlia cara, non ci lasciare soli, ed io continuerò a darti le mie lezioni sui gravi mali della volontà umana.

Ora, tu devi sapere che non appena l'uomo si sottrasse dalla Divina Volontà, la ruppe col suo Creatore.  Tutto era stato fatto da Dio sulla terra [per lui], tutto era suo, e l'uomo col non fare il Volere Divino perdette tutti i diritti e si può dire che non aveva dove mettere il passo.
Ora, figlia cara, senti quanto ti amiamo io e questo caro Bambino, che ai primi albori della vita va in esilio ed in terra straniera per liberarti dall'esilio in cui ti ha messo l'umano volere, per richiamarti a vivere non in terra straniera, ma nella tua patria, che ti fu data da Dio quando fosti creata, cioè nel Regno del Fiat Supremo.  Figlia del mio Cuore, abbi pietà delle lacrime della Madre tua e delle lacrime di questo dolce, caro Bambino, ché piangendo ti preghiamo di non fare mai la tua volontà;  ma ti preghiamo, ti scongiuriamo:  ritorna nel grembo del Voler Divino che tanto ti sospira!”


3° Dolore
<< Maria smarrisce Gesù e lo ritrova nel tempio >>
 
                                                                          (Lc 2,48)
dal Libro di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.  Chi si trova abbattuta di animo, arida e priva della mia presenza e sta salda e fedele ai suoi soliti esercizi, anzi prende occasione come amarmi e cercarmi di più senza stancarsi, viene a partecipare ai meriti e beni che acquistò la mia Madre nel mio smarrimento”. 
dal Libro di Cielo -
Volume 12 - Aprile 15, 1920
(Gesù a Luisa:)  “Ah, figlia mia, il tuo stato penoso lo sento nel mio Cuore;  sento ripetermi la corrente del dolore che passava tra Me e la mia Mamma:  Lei era crocifissa per le mie pene;  Io ero crocifisso per le sue.  Ma la causa di tutto ciò, chi era?  L’amore delle anime!  Per amore di esse la mia cara Mamma tollerava tutte le mie pene e fino la mia morte, ed Io per amor delle anime tolleravo tutte le sue pene, fino a privarla di Me.  Oh, quanto costò al mio ed al suo amore materno privare di Me la mia inseparabile Mamma!  Ma l’amore delle anime trionfò di tutto”.

4° Dolore
<< Maria incontra Gesù che porta la croce >>

                                                                       (Lc 23,27)
dal Libro di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.  Chi in qualunque occasione si trova, specie di vedermi offendere gravemente, disprezzato, calpestato, e cerca di ripararmi, di compatirmi e di pregare per quegli stessi che Mi offendono, è come se incontrassi in quell’anima la mia stessa Madre che, se avesse potuto Mi liberava dai miei nemici;  e vi partecipa al quarto dolore”. 
dal Libro di Cielo - Volume 18 - Dicembre 20, 1925
“Figlia mia, le mie lacrime incominciarono fin dal primo istante del mio concepimento nel seno della mia Mamma Celeste, fino all’ultimo respiro sulla croce.
Quante volte la mia cara Mamma guardandomi restava trafitta nel vedermi tutto bagnato di pianto, e Lei univa, per il dolore di vedermi piangere, le sue lacrime alle mie, e piangevamo insieme;  e alle volte ero costretto a nascondermi per dar sfogo al pianto, per non trafiggere sempre il suo Cuore materno ed innocente;  altre volte aspettavo quando la mia Celeste Mamma, per necessità doveva occuparsi in altre faccende domestiche, per dar sfogo alle mie lacrime per poter compire il numero delle lacrime di tutte le creature”.
dal Libro di Cielo -
Volume 12 - Dicembre 25, 1920
“Trovandomi nel solito mio stato, mi son trovata fuori di me stessa, insieme con Gesù.  Facevo una lunga via ed in questo cammino ora camminavo con Gesù, ora mi trovavo con la Mamma Regina;  se mi scompariva Gesù, mi trovavo la Mamma e se scompariva la Mamma, mi trovavo Gesù.  In questo cammino molte cose mi hanno detto.  Gesù e la Mamma erano molto affabili, con una dolcezza che incantava;  io ho dimenticato tutto, le mie amarezze, anche la loro stessa privazione, credevo di non più perderli.  Oh, com’è facile dimenticare il male davanti al bene! 
Ora, all’ultimo del cammino, la Celeste Mamma mi ha preso in braccio;  io ero piccina, piccina e mi ha detto:  “Figlia mia, voglio corroborarti in tutto”.  E pareva che con la sua santa mano mi segnava la fronte, come se scrivesse e vi mettesse un suggello;  poi, come se scrivesse negli occhi, nella bocca, nel cuore, nelle mani e piedi e poi vi metteva il suggello.  Io volevo vedere ciò che Lei mi scriveva, ma io non sapevo leggere quello scritto, solo alla bocca ho visto due lettere che dicevano:  “Annientamento di ogni gusto”.  Ed io subito ho detto:  “Grazie, o Mamma!  Mi togli ogni gusto che non sia Gesù”.  Volevo capire altro, ma la Mamma mi ha detto:  “Non è necessario che lo sappia;  abbi fiducia in Me, ti ho fatto ciò che ci voleva”. 

5° Dolore
<< Maria è presente alla crocifissione
e morte di Gesù >>

                                                                (Gv 19,25-27)
dal Libro di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.  Chi crocifigge i suoi sensi per amore della mia Crocifissione e cerca di ricopiare in sé le virtù della mia Crocifissione, vi partecipa al quinto”. 
da “La Vergine Maria nel Regno
della Divina Volontà”
, 27° giorno
Mi si strazia il Cuore;  mari immensi di dolori mi inondano;  mi sento che la vita mi vien meno per lo spasimo atroce.  Ma nulla potevo negare al Fiat Divino;  anzi, mi sentivo disposta a sacrificarlo con le mie stesse mani se Lo avesse voluto.  La forza del Voler Divino è Onnipotente;  e Io mi sentivo tale fortezza in virtù di Esso, che mi sarei contentata di morire anziché negare nulla alla Divina Volontà.
Ora, figlia mia, ascoltami:  il mio materno Cuore è affogato di pene;  il solo pensare che mi deve morire il mio Figlio, il mio Dio, la mia Vita, è più che morte per la Mamma tua;  eppure, so che devo vivere.  Che strazio!  Che squarci profondi si formano nel mio Cuore, che come spade taglienti me lo passano a parte a parte!  Eppure, figlia cara, mi duole il dirlo, ma devo dirtelo:  in queste pene e squarci profondi e nelle pene del mio amato Figlio c'era l'anima tua, la tua volontà umana, che non facendosi dominare da quella di Dio, noi la coprivamo di pene, la imbalsamavamo, la fortificavamo con le nostre pene, affinché si disponesse a ricevere la vita della Divina Volontà”.



6° Dolore
<< Maria riceve sulle braccia Gesù
deposto dalla croce >>

 
                                                                      (Gv 19,38-40)
dal Libro di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.  Chi sta in continua attitudine d’adorare, di baciare le mie piaghe, di riparazione, di ringraziamento ed altro, a nome di tutto l’uman genere, è come se Mi tenesse nelle sue braccia come Mi tenne la Madre mia quando fui deposto dalla croce, e vi partecipa al sesto dolore”. 
dal Libro di Cielo -
Volume 4 - Febbraio 24, 1902
Stando nel mio solito stato, è venuta la Regina Madre e mi ha detto:
“Figlia mia, i miei dolori, come dicono i Profeti, furono un mare di dolori, ed in Cielo si son cambiati in un mare di gloria, ed in ciascun dolore mio ha[nno] fruttificato altrettanti tesori di grazia;  e siccome in terra Mi chiamano Stella del mare che con sicurezza guida al porto, così in Cielo Mi chiamano Stella di luce per tutti i Beati, di modo che ne son ricreati di questa luce che Mi produssero i miei dolori”. 


7° Dolore
<< Maria accompagna Gesù alla sepoltura >>

                                                           (Gv 19,41-42)
dal Libro di Cielo -
Volume 6 - Settembre 17, 1905
“Tutti possono partecipare ai meriti ed ai beni che fruttificavano i dolori in mia Madre.  Chi si mantiene in grazia mia e vi corrisponde, e non dà a nessun altro ricetto nel proprio cuore che a Me solo, è come Mi seppellisse nel centro del cuore, e vi partecipa al settimo”.
dal Libro di Cielo -
Volume 15 - Marzo 23, 1923
Stavo pensando ai dolori della mia Mamma Celeste, ed il mio amabile Gesù muovendosi nel mio interno mi ha detto: 
“Figlia mia, il primo Re dei dolori fui Io, ed essendo Io uomo e Dio, dovevo tutto accentrare in Me per avere il primato su tutto, anche sugli stessi dolori.  Quelli della mia Mamma non erano altro che i riverberi dei miei, che riflettendo in Lei le partecipavano tutti i dolori miei, che trafiggendola, la riempirono di tale amarezza e pena, da sentirsi morire ad ogni riverbero dei miei dolori;  ma l’amore la sosteneva e le ridava la vita.  Perciò, non solo per onore, ma con diritto di giustizia [Ella] fu la prima Regina dell’immenso mare dei suoi dolori”.
Onde, mentre [Gesù] ciò diceva, mi pareva di vedere la mia Mamma di fronte a Gesù, e tutto ciò che conteneva Gesù, i dolori e le trafitture di quel Cuore santissimo, riflettevano nel Cuore dell’addolorata Regina, ed a quei riflessi si formavano tante spade nel Cuore della trafitta Mamma, e queste spade erano suggellate da un Fiat di luce, in cui Ella restava circonfusa in mezzo a tanti Fiat di luce fulgidissima che le davano tanta gloria, che mancano i vocaboli per narrarla.  Quindi, Gesù ha ripreso il suo dire: 
“Non furono i dolori che costituirono Regina la mia Mamma e la fecero rifulgere di tanta gloria, ma il mio Fiat onnipotente, cui[2] intrecciava ogni suo atto e dolore e Si costituiva vita di ogni suo dolore.  Sicché il mio Fiat era l’atto primo che formava la spada, dandole l’intensità del dolore che voleva.  Il mio Fiat poteva mettere in quel Cuore trafitto quanti dolori voleva, aggiungere trafitture a trafitture, pene sopra pene, senza l’ombra della minima resistenza, anzi si sentiva onorata che il mio Fiat Si costituiva vita anche d’un suo palpito.  Ed il mio Fiat le diede gloria completa e la costituì vera e legittima Regina”. 















[1]  mi mandano =   le Tre Persone Divine mi mandano
[2] il Quale

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