Abbiamo
detto che il Signore ci ha creati per uno scopo ben preciso che è di
realizzare il progetto che Lui ha nei nostri riguardi di farci
partecipi, in modo attivo
e familiare, della SS. Trinità. Non ci ha creati per adornare il
Cielo, come questi fiori adornano l’altare, ma ci ha creati per
farci vivere insieme con Lui, come in
una casa i figli gioiscono e fanno gioire la famiglia. Abbiamo detto
che partecipare alla vita intima della SS. Trinità significa
ricevere tutto quello che Dio è, per
partecipazione e non per natura, come invece è per Gesù, che ha
detto: “Padre, che essi siano una sola cosa con Me come Io sono una
sola cosa con Te, affinché il mondo creda che Tu mi hai mandato”.
Dunque, l’essere uno con Cristo come Lui è Uno con il Padre, non
significa esserlo per natura, ma per partecipazione. Alla domanda:
‘Come può il limitato contenere l’infinito?’, abbiamo risposto
che per Dio non esistono problemi senza soluzione; difatti tra pochi
minuti si compirà nuovamente il grande miracolo di rendere presente
tutto il Signore in questo pane e questo vino, perché questi
elementi non hanno una volontà propria che ostacoli l’azione di
Dio.
Abbiamo
parlato dell’esigenza dell’amore di dare tutto alla persona
amata, ed abbiamo ricordato che il Signore desidera che ci sia questo
ricevere e rimandare: il Padre
dà tutto al Verbo ed il Verbo ridona tutto al Padre, ed è lo
Spirito Santo; e questo nell’Unica Divina Volontà propria delle
Tre Divine Persone.
Il
vero amore va dimostrato nelle opere. Se una persona ci dicesse, dal
mattino alla sera: “Ti amo, ti amo...”, noi desidereremmo vedere
con i fatti questo suo amore. Così, tutto ciò che ci circonda è un
segno tangibile di questo amore di Dio verso di noi. Adamo ed Eva
avevano il dono della scienza infusa, cioè conoscevano le cose nella
loro essenza profonda tanto da poter dare loro il nome che le
significava (ad esempio:
il cane non può essere il gatto, per natura; e Adamo ed Eva avevano
questa conoscenza intrinseca delle cose). Ma questo è ancora niente
di fronte a ciò che veniamo
a sapere ora con questi Scritti ! Adamo ed Eva non avevano solo
questo tipo di conoscenza, non solo sapevano quante stelle esistono,
ma potevano, coscientemente, prendere il ti amo unico eirripetibile,
cioè sempre nuovo, di Dio verso di loro in ogni scintillio di ogni
stella. In ogni cosa creata Adamo ed
Eva potevano scorgere ed abbracciare l’Amore che Dio, attraverso
tutta la Creazione, riversava ogni istante su di loro. In ogni raggio
di luce del sole, nel trillo
dell’uccello, nell’acqua che cade, in tutto ciò che è, Adamo ed
Eva avevano la capacità di scorgere l’atto d’amore unico e
irripetibile di Dio verso di loro; e potevano far questo grazie al
grande Dono che Dio, dopo averli creati perfetti, aveva fatto loro:
il Dono della DIVINA VOLONTA’, che li rendeva capaci di fare per
partecipazione ciò che per natura non avrebbero potuto fare.
Ricordiamo l’esempio del bambino che guida la macchina: lui, per
natura non può farlo, ma si può dire che immedesimandosi con il
papà è come se le braccia del padre diventassero
estensioni delle sue piccole braccia, i piedi diventassero prolunghe
dei piedi del bimbo; e così, ciò che per natura non può fare lo fa
per partecipazione, per
grazia, per dono. Così, le braccia di Adamo ed Eva, le loro
capacità, erano immense, potevano abbracciare l’inabbracciabile,
cioè Dio stesso, che pioveva su di loro in ogni istante, in tutto,
donando tutto quello che Lui è - perché il vero amore dà sempre
tutto di sé. Però, non si può solo ricevere. Adamo ed Eva, con la
grande capacità che avevano, ricevevano il tutto, lo facevano
proprio e lo ridonavano a Dio personalizzato. La Madonna stessa, nel
libro da Lei dettato a Luisa, ‘La Vergine Maria nel Regno della
Divina Volontà’, spiega con chiarezza a Luisa questo fatto, cioè
come vi era unaspecie di gara tra Lei e il Padre e il Figlio e lo
Spirito Santo: gareggiavano per vedere chi amasse di più. Certo, Dio
vince sempre! Però, la Madonna, ricevendo tutto questo Amore che Dio
faceva piovere su di Lei come
mari immensi, prendeva questi mari d’amore, li faceva suoi e con il
suo amore personale li voleva ingrandire per poterli rimandare a Dio
più grandi di quelli
che Lui aveva dato a Lei. Questo gioco d’amore faceva andare in
estasi Dio! Era sempre una sorpresa anche per Lui il vedere come la
sua Divina Volontà lavorasse nella
sua creatura, come Maria sapesse personalizzare l’amore ricevuto da
Lui e glielo ridonasse diverso, sempre nuovo! Dio si diceva: “Non
posso lasciarmi vincere”, e dava
di più. Ma la Madonna prendeva questo nuovo amore, lo rifaceva nuovo
in Lei e glielo ridonava nuovamente. Per Maria SS. è avvenuto così
fin dal suo concepimento.
E questo è anche ciò che il Signore desidera che facciamo noi.
Vediamo,
ora, come noi possiamo amare Dio. Noi possiamo amarlo con tutto ciò
che Lui ci dona: con ogni palpito, ogni respiro... Ma, noi doniamo a
Dio tutto quello che Lui stesso ci ha dato; la stessa preghiera è
ispirata da Dio; allora che cosa di nostro doniamo a Lui? Vediamo
allora con un esempio come personalizzare il dono.
Nel
festeggiare il compleanno di un genitore la più piccola di casa
corre da lui con slancio dicendo: “Mamma... papà, buon
compleanno!”, presentandogli il biglietto d’auguri sul quale lei
ha scritto con un grosso pennarello Ti amo papà, Ti amo mamma. Cos’è
che fa sorridere? E’ proprio la personalizzazione che lei ha fatto
del dono; dono che lei ha ricevuto dall’altro genitore che l’ha
comprato e glielo ha dato. La piccina ha scritto gli auguri ed è
corsa con slancio verso il genitore per donarglieli: è questo
slancio d’amore che commuove e fa sorridere il genitore, questo
desiderio della piccola di far proprio il dono e dire ‘questo viene
da me’. E questo è ciò che il Signore vorrebbe da noi!
Vediamo
praticamente come realizzare questo. Gesù ha spiegato a Luisa ciò
che deve fare l’anima:
L’anima,
per iniziare a camminare nella Divina Volontà, deve incominciare a
chiamare la Divina Volontà in tutte le sue azioni: “Vieni, Divina
Volontà, a parlare in me; vieni ad ascoltare in me; vieni a
confidare nel mio cuore;
vieni
ad alzarti in me; vieni a prendere la colazione ed a farla in me;
vieni
a scuola, al lavoro in me...’, e così dicendo; ma con
tranquillità, non con ansia. Prima bisogna farlo nelle cose grandi,
nelle cose facili, ricordando che Dio è il Dio della pace. Col
passar del tempo, ci accorgeremo che, quasi senza accorgerci,
chiameremo la Divina Volontà anche nelle più piccole cose, senza
fatica. Cominceremo a dire: “Vieni ad aprire la macchina in me;
vieni a sederti nella macchina in me...’; cominceremo a chiamare la
Divina Volontà nelle diverse cose che faremo, ad esempio, nel
preparare il pranzo, ecc.. Facendo questo esercizio saremo più
capaci di fare coscientemente ogni cosa. Percorrendo questo cammino
ritorneremo a vivere secondo il desiderio che Dio ha nei nostri
riguardi: ritorneremo a fare della nostra giornata un atto
ininterrotto di ricevere e donare, in tutto ciò che ci capita. Per
aiutarci Gesù ha dato anche dei suggerimenti. Ha spiegato il valore
dell’ atto preventivo (che si fa al mattino) e dell’ atto
attuale. Con l’ atto preventivo, in un solo atto o momento, io
abbraccio tutto ciò che Dio vuole che io oggi faccia nella sua
Divina Volontà. Per esempio, alzandomi alle ore 8 del mattino io
dico a Gesù: “Vieni, Divina Volontà, ad
abbracciare in me tutto quello che vuoi che oggi io faccia; che tutto
sia nella tua Divina Volontà per darti il ricambio di amore,
adorazione, gloria, come se tutte
le creature aprendo gli occhi ti avessero dato questo contraccambio
completo”. E questa immersione nella Divina Volontà sarà ogni
giorno nuova, anche perché nella Divina Volontà non esistono
formule fisse; le stesse preghiere scritte da Luisa vogliono essere
solo esempio ed aiuto per noi, per avviarci su questa strada, ma è
certo che Luisa queste preghiere non le pregava mai nello stesso
modo: cambian-do le circostanze, cambiava la sua preghiera. Quando il
confessore le ha chiesto per obbedienza di scrivere una Consacrazione
alla Divina Volontà, allora, in quel caso ha dovuto fissare una
formula scritta, ma chissà quante volte si era consacrata alla
Divina Volontà con parole completamente diverse! Quindi, un mattino
pregheremo l’atto preventivo in un modo, il giorno seguente forse
in modo diverso... più prenderemo pratica e più sarà diversa e
varia la nostra preghiera. Gesù però ha detto che: “Non basta
l’atto preventivo (cioè l’atto fatto una volta al giorno, il
primo atto che abbraccia tutto ciò che farò nella giornata). Io
voglio che tu lo faccia momento per momento, nel momento attuale,
invocando praticamente la Divina Volontà atto
per atto”. Come nel primo atto ho invocato la Divina Volontà per
tutto ciò che farò, cioè per quando camminerò, quando mangerò,
quando studierò, quando lavorerò... Nell’ atto attuale chiamerò
la Divina Volontà: “Vieni, Divina Volontà, a camminare in me... a
studiare in me... a lavorare in me...”, cioè, l’atto attuale si
fa nel momento reale. Negli scritti di Luisa poi troviamo sovente
frasi come queste: “Stavo girando nel Supremo Volere... facevo il
mio giro nella Creazione, nella Redenzione, nella Santificazione...”;
oppure Gesù le dice: “Devi seguirmi nel giro...”.
Gesù,
cioè, desidera che prendiamo in rassegna tutto il suo operato, che
lo facciamo nostro e che lo ricambiamo. Come ogni cosa è un ti amo
di Dio, uno ed irripetibile, per ognuno di noi, (il canto
dell’uccello che tutti noi qui udiamo, pur essendo lo stesso canto
è tuttavia un ti amo individuale diretto ad ognuno di noi, è cioè
un ti amo personalizzato per ogni creatura che lo sente), così, il
Signore desidera che noi prendiamo questo suo Amore che scende a noi
attraverso le sue opere, lo facciamo nostro e Glielo ridoniamo
personalizzato. Vediamo come possiamo percepire e realizzare questo
desiderio di Dio nelle tre grandi sue opere che conosciamo: nella
Creazione, nella Redenzione e nella Santificazione delle anime. Nella
Creazione ad esempio noi possiamo vedere il ti amo di Dio negli
oggetti che il sole illumina; possiamo ascoltare il ti amo di Dio
nell’uccello che canta; possiamo odorare il ti amo di Dio nel
profumo che emana il fiore; possiamo gustare il ti amo di Dio nei
cibi, nella frutta chemangiamo; possiamo sentire il ti amo di Dio nel
vento, nella brezza che ci accarezza... L’altra grande opera di Dio
è la Redenzione. Girando nelle opere della Redenzione vediamo tutto
l’operato di Gesù, la sua Vita, ciò che Lui ha detto (il
Vangelo), quello che ha fatto (i fatti raccontati nel Vangelo,
l’istituzione della Chiesa, tutta l’opera dei Sacramenti). Nell’
Orologio della Passione, nelle 24 Ore della Passione di N.S.G.C.,
possiamo toccare con mano l’operato di Gesù: leggere questo
scritto è uno dei modi migliori per conoscere le ultime ore della
vita di Gesù. Ad esempio, in esso Gesù spiega a Luisa il perché
della sua volta, ma tre volte; e Gesù spiega anche tante cose di
quelle ultime 24 ore della sua Vita, e tutto ha un significato
particolare.
Perciò,
più ci diventerà familiare questo libro e più si arricchirà il
nostro giro nella Redenzione. Per comprendere meglio il concetto di
girare, immaginiamo tutte le opere di Dio esposte sul muro:
Creazione, Redenzione, Santificazione. Girando lo sguardo sul muro
vediamo: le stelle, i pianeti, il sole, la luna, la terra; poi le
cose terrestri: nell’aria, sulla terra e nell’acqua; poi il mondo
dell’uomo: noi stessi siamo tutto un mondo nel nostro operato
spirituale e corporale, in ciò che pensiamo e facciamo. Quindi,
scorrendo lo sguardo sul muro ci rivolgeremo al Padre dicendogli:“Per
le stelle, Padre, Ti amo … per la terra, Padre, Ti amo … per...”.
Passiamo poi ad amare Dio nelle opere della Redenzione, in tutto
quello che Gesù ha fatto, dal primo istante del suo concepimento
fino all’ultimo respiro sulla Croce. La terza opera è l’opera
della Santificazione, nello Spirito Santo, il FIAT Voluntas Tua sulla
terra come in Cielo. Pensiamo a tutto l’operato dello Spirito
Santo; pensiamo a quante ispirazioni date, a quante accettate, ma
vissute solo nella volontà umana e quindi in modo imperfetto; e
pensiamo anche a quante ispirazioni dello Spirito Santo non
accettate! Nel 18° Volume Gesù spiega quanto lo Spirito Santo
piange; quanto piange per esempio nei Sacramenti, dove molte volte il
suo lavorio è bloccato o mal realizzato (quanti Sacramenti mal
celebrati o mal ricevuti,... velocemente!...: quanta distrazione
abbiamo nei riguardi di Gesù!...) Nel guidare e nel santificare le
anime, possiamo vedere l’opera dello Spirito Santo.
…..fine quarta parte volume 1*....
1. S. TRINITA' nel divin volere regnate con noi nel mondo.
RispondiElimina2. s.s Trinita' nel divin volere regnate con noi, siate guida e rifugio per noi vostri piccoli figli.Fa che ci santifichiamo sotto la vostra amabile volonta' raggiungendo poi il regno celeste
per l'eternita'.arcangelo MICHELE
LOURDESDIVINVOLERE.COM
Mio Gesù Ti Amo e Ti Amerò sempre nella Tua Divina Volontà......Fiat......!!!
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